ELISA FERRARI: “FARE GOAL PER UN PORTIERE HA UN SAPORE DEL TUTTO PARTICOLARE”
“Emozioni tante, soddisfazione prima di tutto. Per tutto il lavoro che c’è dietro questo gesto tecnico. Provo spesso a fare questo tiro, ogni volta che ne ho l’occasione. Contro Conversano, a 20 secondi dalla fine, non si è concretizzato, invece questa volta sono riuscita a segnare. Fare goal per un portiere ha un sapore del tutto particolare”. Così Elisa Ferrari, portiere della Jomi Salerno, racconta le emozioni provate in occasione della sua prima rete realizzata in serie A1 di pallamano femminile. A chi dedichi questo goal? “Questo goal lo vorrei dedicare alle mie compagne di squadra e a tutto il lavoro che facciamo quotidianamente insieme. Per tutte le volte che corrono inutilmente a causa di un mio lancio sbagliato, per tutte le volte che si sono sacrificate per rimediare ad un mio errore, per tutti i consigli che mi danno ogni giorno. Loro hanno tanta fiducia in me e io ne ripongo altrettanta in loro. Siamo un gruppo umile ed unito che ha voglia di raggiungere grandi traguardi. Questo è uno dei fattori alla base dell’incredibile striscia di vittorie che abbiamo conseguito ed è quello su cui vogliamo costruire i nostri successi futuri”. Elisa Ferrari apre poi il libro dei ricordi e ci racconta come è nata la passione per la pallamano… “Sono nata e cresciuta a Bazzano, piccolo paese vicino a Bologna, in cui non c’era una squadra di Élite, ma una nutrita squadra di serie B, molto attiva sul territorio. Ho quindi scoperto la pallamano a scuola, come molti di noi, già in prima elementare, grazie ad Elisa Schiavina, tecnico della Pallamano Bazzano. Elisa Schiavina è poi diventata allenatrice dei portieri e mi ha allenato e cresciuto tra i pali fino all’età di 18 anni. A lei mi lega un grande rapporto di stima ed amicizia e attualmente stiamo collaborando ad un progetto veramente innovativo per l’Italia rivolto alla formazione dei giovani portieri, che si terrà questa estate proprio a Bazzano. All’età di otto anni ho partecipato al mio primo torneo ufficiale e da li in poi è stato amore a prima vista, non ho più voluto smettere”. Infine, come e perché hai deciso di giocare in un ruolo non semplice come quello del portiere… “PERCHÈ IL PORTIERE HA LA MAGLIA DIVERSA DAGLI ALTRI! – Non ho mai avuto dubbi su questo. Il mio primo torneo l’ho giocato in porta, nonostante i miei allenatori mi consigliassero di provare tutti i ruoli. È un ruolo difficile in cui il fattore mentale conta più di quello fisico, in cui ci vuole molta consapevolezza di se e dei propri mezzi. Innumerevoli partite si sono decise grazie ad interventi prodigiosi dell’estremo difensore. Una parata a pochi secondi dalla fine può ribaltare l’esito di un incontro o di un campionato intero. Tutto questo rende il ruolo del portiere estremamente affascinante”.