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Elisa Roner: “Ho ereditato la passione per l’arco da mia nonna”. La storia

“La passione per il tiro con l’arco l’ho ereditata da mia nonna, che anche lei ai tempi lo praticava. Quando avevo circa 7 anni andavo, a volte, al campo con lei e la vedevo tirare. Un giorno ho provato e scagliato la mia prima freccia. Da li non ho mai più smesso. Lei, ovviamente, é la mia allenatrice”.
E’ Elisa Roner che ci parla di come è diventata un arciere, dei suoi successi e dei suoi sogni. Lei, 18 anni, Juniores, comincia ad ottenere risultati importanti a livello mondiale e a far parlare si sé. L’ultimo il bronzo individuale a Madrid al World Archery Youth Championships.
E’ proprio di questa manifestazione che Elisa Roner ci racconta cosa può accadere ad un atleta prima, durante e dopo la gara: “La mattina stessa mi sono svegliata un po’ sottotono, non mi sentivo che avrei vinto, ma poi quando ho guardato in diretta dall’hotel lo scontro, sempre per il bronzo, della mia compagna di squadra Elisa Bazzichetto (categoria Allieve – ndr) che vinceva, ho pensato che dovevo farlo anch’io. Subito dopo lo scontro il primo pensiero é stato lo sapevo che avrei vinto”.

A quale atleta ti ispiri e perchè?

“Linda Ochoa, perché lei é un’atleta costante, che non molla mai e, soprattutto, sempre con il sorriso sulle labbra a prescindere da tutto il resto”.

Il tuo sogno nel cassetto?

“Avere una carriera lunga che faccia si che io venga ricordata anche in un futuro molto lontano”.

Le foto selezionate da Elisa Roner sono di proprietà del World Archery.com

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).