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ENZO FUSCO (ALLENATORE): “I RAGAZZI DEVONO ESSERE ALLENATI DA PERSONE CHE POSSONO CORREGGERE I LORO GESTI TECNICI”

PELLEZZANO – Si parla tanto di giovani allenatori emergenti ma a Salerno ne abbiamo trovato uno che riesce a dare una doppia identità al ruolo di tecnico: “Non è facile allenare un gruppo di ragazzi e di adulti nello stesso anno. Io mi pongo come educatore con i ragazzi e riesco ad avere un buon rapporto con loro, ci parlo e ascolto le loro esigenze. Devo dire che questo primo anno con la Accademy Luca Fusco il bilancio è stato più che positivo”. E’ Enzo Fusco, responsabile della Scuola Calcio, fortemente voluta dal fratello Luca, che ha giocato diversi anni in serie A, a raccontarci come un allenatore riesce a sdoppiarsi: “Poi quando alleno i grandi (lo scorso anno in Promozione con il Buccino) mi trasformo. So essere anche duro e severo”.
Ritorniamo alla scuola calcio cosa rende difficile la crescita di un piccolo talento in erba: “Ci sono diversi fattori che condizionano la crescita dei ragazzi. In primo luogo ho trovato spesso genitori che credono di giocare loro a calcio e s’intromettono nelle scelte e nelle decisioni del mister. Ad esempio, capita che un ragazzo che abbia giocato meno torna a casa ugualmente felice di aver partecipato, ma al genitore non basta questo. L’altro problema e che spesso le società professionistiche curano il fisico e meno l’aspetto tecnico e alcuni che hanno delle buone predisposizioni tecniche vengono scartati. Oggi per fortuna la tendenza sta cambiando tanto che l’Empoli, ad esempio, mira più all’aspetto tecnico che fisico. Forse si sono accorti che plasmare la tecnica di un atleta non è sempre facile”.
E’ anche vero che spesso i ragazzi hanno delle metamorfosi positive: “Bene io l’esempio lo tengo in casa. Mio fratello fino a 16 anni non era conosciuto da nessuno, poi all’improvviso è esploso fino a giocare in serie A”.
Ora passiamo alla sua carriera di allenatore, quello che forse da meno soddisfazioni: “Diciamo che con i bambini mi diverto molto, ma aspetto una chiamata che possa alzare l’asticella delle difficoltà. Voci mi danno vicino alla Battipagliese, mi piacerebbe molto, sicuramente il pubblico mi farebbe delle feste nel caso in cui questo succedesse, ma io sono un tecnico emergente e forse questo potrebbe penalizzarmi. Credo di avere le qualità per affrontare una piazza come Battipaglia anche perché da giocatore ho sempre voluto giocare in piazze calde che ti danno stimoli a fare meglio”.
Ma se questo non dovesse accadere?
“Sicuramente spero di potermi confrontare giocando un campionato più competitivo dello scorso anno dove mi chiesero la salvezza tranquilla. Ora vorrei puntare a qualcosa di più impegnativo”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).