FABIO DI GIACOMO UN ALLENATORE CHE METTE IL CUORE E LA PASSIONE E LA CRESCITA UMANA DEI BAMBINI PRIMA DI OGNI ALTRA COSA
Fabio Di Giacomo, professione allenatore di calcio giovanile, che ha lasciato da poco il calcio a 5 racconto il “malessere che esiste nel suo settore e lo fa ad alta voce”. Una passione ed una sincerità che nel mondo del calcio non ha eguali, perché persone vere in questo ambiente sono rare.
Aveva voglia di lanciare un messaggio, noi lo abbiamo raccolto e pubblicato volentieri: “Prometto che faccio un fioretto fuori stagione, per un po’ non scriverò di calcio giovanile, già lo faccio di rado, ma questo sfogo sarà isolato. Siccome non temo nessuno, perché faccio tutto col cuore passione e, se mi concedete questo lusso, con un po’ di esperienza. Amo il confronto ma soprattutto le verità. Mi rivolgo a quegli istruttori o presunti tali, ad allenatori o pseudo tali, che si fanno chiamare mister senza titoli acquisiti, siate leali con i ragazzi perché sono il nostro futuro”
Il male di questo mondo, una moda tutta nuova che Fabio evidenzia senza mezzi termini: “Siete capaci di chiamare i ragazzi o addirittura farli chiamare da vostri tesserati, gli fate dire milioni di bugie pur di accaparrarvi una retta, siete capaci di promettere loro qualsiasi cosa purché convincano i genitori a venire da voi. Siate leali, anziché promettere loro vittorie sul campo o blasonati campionati, contro chi non lo so, trattandosi pur sempre di scuole calcio!”
Insomma la cultura dello sport ormai è desueta, ma Fabio continua e: Fate mea culpa, perché, lo sport è ben altra cosa. I campionati che vincete non danno loro ne lustro ne vetrina, perché di Maradona e Ronaldo non si è mai parlato di cosa hanno vinto nei rispettivi campionati pulcini esordienti e giovanissimi, che se giochi in una squadra forte o meno, conta solo che ti alleni e soprattutto vieni allenato ed istruito al giuoco del calcio puoi coronare il tuo sogno anche se arrivi ultimo in campionato
Ma lui la verità la dice apertamente: “Ma la differenza sta qui, sapete perché, noi istruttori qualificati e non (purtroppo tanti) non cresciamo calciatori, cresciamo uomini, uno diventerà un campione forse e non sarà nemmeno merito nostro, ma tutti diventeranno uomini e questo invece è un obbligo che noi abbiamo nei loro confronti, dargli e trasmettergli i valori sani della vita, saper stare in gruppo, collaborare, aiutare il compagno in difficoltà e tanto tanto altro”
Continua:”Sto sognando? Non è così ? Va bene allora non svegliatemi questa è la mia vita e sogno che tutto possa realizzarsi…”
Ed il suo sogno è anche il nostro…. speriamo che prima o poi questo sogno si possa avverare!
FABIO DI GIACOMO: “LASCIO PER PROBLEMI FISICI, MA SONO FELICE PER QUESTA MERITATA SALVEZZA”