Fair play: ferma l’azione con le mani dopo uno scontro in area. E’ rigore, ma l’attaccante decide di calciare fuori
Splendido gesto di fair-play, domenica mattina, sul campo di Bellarosa, durante una partita del campionato Allievi provinciali Under 17, dove si sono affrontate lo United Albinea, padrone di casa e il Montecchio. Sul risultato di 0-0, Einar Lusetti, attaccante del Montecchio, è andato in contrasto aereo con un difensore dello United: la fortuita zuccata fra i due è stata piuttosto violenta, tant’è che entrambi i ragazzi sono rimasti a terra per un po’, ma l’arbitro non ha interrotto l’azione; la sfera è poi arrivata a un difensore dello United che, istintivamente, preoccupato per la sorte dei due giovani ancora a terra, ha preso il pallone in mano, pur trovandosi in piena area di rigore. L’arbitro, però, visto che l’azione non era stata interrotta, ha giustamente assegnato il penalty al Montecchio. Nel frattempo i due ragazzi si sono rialzati, fortunatamente senza conseguenze per nessuno dei due. Sul dischetto si è portato proprio Einar Lusetti che però, dopo uno sguardo alla panchina e ai compagni, ha deciso di calciare il tiro dagli undici metri abbondantemente a lato, malgrado il risultato fosse ancora di 0-0, suscitando l’applauso da parte di tutti, compagni e avversari, che hanno apprezzato il gesto. Il Montecchio, al termine della gara, vincerà 3-0 senza quel rigore, ma nel cuore di Einar, che tra l’altro segnerà il secondo gol, è rimasta la soddisfazione di non aver approfittato della reazione istintiva di un avversario, preoccupato per le sorti dei due ragazzi dopo il duro contrasto.
“Quando ho preso il pallone per metterlo sul dischetto avevo le idee ben chiare – ha raccontato Einar Lusetti – dovevo fare la scelta giusta e credo di averla azzeccata: sbagliare quel rigore concesso per un fallo di mano fatto apposta per fermare il gioco e verificare che io e il mio avversario stessimo bene dopo una “capocciata“. Quel fallo di mani era stato commesso per una giusta causa, quindi non sarebbe stato corretto approfittare di tale situazione. Fin da piccolo mio padre e i miei allenatori mi hanno sempre insegnato che il rispetto va messo prima di tutto e quindi mi sembrava giusto nei confronti dei miei avversari non calciare in porta quel rigore. Coi miei compagni e con la panchina non c’è stato bisogno di parlare: è bastato uno sguardo fra noi e subito dopo averlo tirato a lato il pallone mi sono sentito rispettato da tutti, sia dalla gente che c’era fuori, sia dall’arbitro, sia da giocatori e allenatori avversari. Mi sentivo orgoglioso della decisione presa e anche durante la partita, quando un mio avversario commetteva un fallo di gioco su di me, mi chiedeva scusa, cosa che, purtroppo, di solito non accade. Per me è stato anche un riscatto personale, visto che la domenica precedente, oltre ad aver giocato male, non mi ero comportato in modo corretto. Insomma, credo che tutti possono sbagliare, ma alla fine, la cosa più importante è capire di avere sbagliato e in quest’ottica credo che il mio gesto di domenica mi abbia aiutato a crescere”.
Fonte articolo: Ufficio stampa Montecchio calcio
Fonte foto: Einar Lusetti
Fonte foto: Einar Lusetti