“Quando si spengono le luci dei riflettori sembra quasi che tutto passi in secondo piano. Il clamore mediatico non mi piace, preferisco ricordare le persone che ho nel cuore nei momenti più inaspettati. Perchè certe ferite non si chiuderanno mai”. Così parlò il tecnico Angelo Gregucci esattamente un anno dopo la morte di Piermario Morosini, calciatore che aveva allenato a Vicenza rappresentando per lui un fondamentale punto di riferimento e una sorta di secondo padre. E purtroppo, nella vita come nello sport, capita spesso che il passare del tempo trasformi le lacrime in indifferenza perchè “the show must go on” e bisogna comunque andare avanti. A Firenze, però, quel capitolo terribile non riescono proprio a chiuderlo. La morte del capitano Davide Astori ha rappresentato e rappresenta un dolore atroce, insopportabile e incancellabile per i suoi compagni di squadra, per il tecnico Stefano Pioli, per tutta la tifoseria viola che ne onorò la memoria con una coreografia da brividi ed una serie di striscioni commoventi. Così come è stato commovente il gesto odierno dei dirigenti toscani: poco prima di scendere in campo per l’esordio in campionato contro il Chievo, infatti, è stata esposta nello spogliatoio la maglietta numero 13 di Astori accompagnata dalla scritta social “Sei sempre con noi” e dalle toccanti parole del mister: “La mancanza la sentiamo tutti i giorni, posso assicurarvi che è stato difficilissimo riprendere la normale attività e chiudere la passata stagione con un dolore straziante nel cuore. Ma lui è sempre al nostro fianco, in campo giochiamo anche per Davide”. Il nuovo capitano della Fiorentina, German Pezzella, è invece intervenuto ai microfoni di Sky: “Il primo pensiero è sempre per Davide, per quello che ci ha lasciato. Oggi indosso io la fascia: è un orgoglio, ma la mente va sempre a quella giornata terribile. Vogliamo dare tutto: per la gente, per la società, ma soprattutto per lui”. C’è poco da aggiungere: dal mondo del calcio un bellissimo e commovente messaggio per ricordare un professionista esemplare, un padre di famiglia, uno di noi che è andato via troppo presto senza fare rumore. Ma lasciando nel cuore di tutti un vuoto incolmabile.