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“Futbol”, le storie di calcio d’altri tempi nello spettacolo teatrale di Luca Ramella

MILANO – Un viaggio romantico ed emozionante, tante storie di calcio portate in scena nel week end appena trascorso, presso lo Spazio Avirex Tertulliano di Milano. Questo e molto altro è stato “Futbol – Storie di calcio”, uno spettacolo scritto e interpretato da Luca Ramella, accompagnato dalla musica dal vivo del pianista Flavio Ricotti e dalla “tecnica” del campione di calcio freestyle Kirill Mezenok, su un palco che si è trasformato, per l’occasione, in uno stadio, in uno spogliatoio, in un prato verde. Un omaggio ai racconti dello scrittore argentino Osvaldo Soriano: dall’incredibile spedizione di un gruppo di nativi della Patagonia per riconquistare le isole Malvinas giocando una partita di calcio, alla storia del rigore più lungo del mondo tra lo scalcinato club dell’Estrella Polar e il Deportivo Belgrano, passando per l’inquietante arbitro, figlio di Butch Cassidy, che sparava sui piedi dei giocatori che protestavano. Ma anche tanti altri racconti inediti: le vicende dell’inglese Robin Friday, talento puro in campo ma con un carattere difficile che lo condurrà alla morte a soli 38 anni; la commovente storia di Matthias Sindelar, detto “carta velina” per la sua esile figura, il giocatore austriaco più forte di tutti i tempi, che si rifiutò di giocare con la nazionale tedesca per la sua avversione al nazismo. Storie vere ma anche tanti buoni sentimenti raccontati attraverso cartoni animati degli anni 80 e 90: Holly e Benji, la storia di un gruppo di ragazzi giapponesi che sogna di vincere il Mondiale, con il ricordo della mitica “catapulta infernale” dei gemelli Derrick, ma anche la forza di Mark Lenders, oltre al talento puro dei due principali protagonisti; l’incredibile tiro ad effetto di Shingo Tamai, uno dei primi cartoni animati importato dal Giappone. Un salto indietro nel tempo, il racconto del gioco del calcio dall’antica Roma al Medioevo, dalle origini cinesi del Tsu-Chu con un salto nella Firenze dei Medici dove le squadre si schieravano in campo con 27 giocatori. Ma anche la favola dello Sheffield Football Club, la squadra più antica al mondo, fondata nel 1857. Un salto in avanti, fino ai giorni nostri, con un esilarante passaggio sul fantacalcio e sul fuorigioco che il protagonista prova a spiegare alla sua donna. Non poteva mancare la sua personale top 11 in cui schiera tra gli altri personaggi del calibro di Astutillo Malgioglio, detto Tito, portiere di riserva dell’Inter di Zenga e Trapattoni, che, lontano da telecamere e taccuini, aveva aperto vicino a casa una palestra per la rieducazione motoria dei bambini cerebrolesi; il talentuoso Alviero Chiorri, che preferì a 33 anni smettere di giocare e diventare un signor “nessuno”; Joseph Ilunga Mwepu, calciatore dello Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo) divenuto celebre per un clamoroso gesto ai mondiali in Germania del 1974: a barriera schierata si stacca correndo verso il pallone, scagliandolo il più lontano possibile. Storie divertenti, poetiche, senza tempo, che, come sottolinea Luca Ramella, “ci narrano di uno sport che, forse, non esiste più, e che ci ricordano, ancora una volta, che il calcio non è solo un gioco“.

Futbol, storie di calcio: intervista a Luca Ramella (foto)

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