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GEORGIOS KYRIASIZ SI CONDIFA DA NEW YORK: “CHE EMOZIONI REGALAVA L’ARECHI !”

Il Bello dello Sport ha intervistato Gergios Kyriasiz che gli appassionati di calcio salernitani ricorderanno in quanto ha vestito la maglia della Salernitana per due anni nelle stagioni 2008/2009 (primo anno di Serie B sotto la presidenza Lombardi) e 2009/2010, collezionando con i granata (tra campionato e coppa Italia), 69 presenze e 4 gol. In Italia ha indossato anche altre maglie importanti come Catania, Arezzo, Triestina, prima di rientrare in patria, nel 2010, per giocare con l’Irakis. Nel 2012 firma un contratto con i Rochester Rhinos (nello stato di New York), squadra americana militante nell’USL Professional Division, la terza serie nordamericana, con cui termina la carriera da giocatore e intraprende quella da allenatore. Parla ancora un perfetto italiano anche se ci tiene a precisare che “negli ultimi anni non ho mai più parlato italiano con nessuno, ormai parlo inglese”. Attualmente è assistant manager di Bob Lilley ed è lui stesso a spiegarci le sue attuali attività. Da cinque anni vivo negli Stati Uniti, attualmente sto allenando e sto facendo tante cose. Sono allenatore in seconda nel Rochester Rhinos, la squadra con cui ho giocato per due anni proprio alla fine della mia carriera da calciatore. Inoltre alleno in un’Università, in un college dove alleno ragazze di età 18/20 anni“.

Un giudizio, fino ad oggi, sull’esperienza americana. “La valutazione che faccio di questi anni trascorsi qui è molto positiva. La realtà è totalmente diversa dall’Italia, dalla Grecia e dall’Europa. E’ tutto molto diverso: la mentalità e le strutture organizzative e sportive sono diverse. Devo dire che sono contento e sto cercando di abituarmi a questi ritmi”.

Nessun dubbio quando gli chiediamo del suo futuro. “Il mio sogno è di fare l’allenatore di prima squadra. Però sono consapevole che devo fare i passi con calma, fare la gavetta, e poi se avrò l’opportunità di allenare la prima squadra sarebbe un bel traguardo per me. E su questo sto lavorando con passione e voglia”.

In prospettiva non pensa di rientrare, almeno per il momento, in Europa “perchè la situazione nel mio Paese è veramente difficile. Rispetto all’Italia la situazione è diversa, ma ormai sono sei anni che vivo qui negli Stati Uniti e allo stato attuale la vedo più difficile tornare indietro. Poi tutto può accadere nella vita perchè quando fai l’allenatore non puoi mai sapere dove vai a finire”.

Parliamo di calcio giocato e del modulo di gioco preferito. “I moduli dipendono da quali giocatori hai a disposizione nella tua squadra. Puoi avere in testa un modulo che ti piace e che preferisci, poi lo devi cambiare perchè ti rendi conto che non si adatta ai tuoi giocatori. Diciamo che ogni modulo ha degli aspetti che mi piacciono ed altre cose che funzionano meno. Nell’ultimo periodo vedo bene il 3-5-2, soprattutto dopo tutti abbiamo visto giocare l’Italia di Antonio Conte, che è un grandissimo allenatore e che è stato in grado di dimostrare a tutti come si può giocare perfettamente con questa soluzione di gioco. Però è un modulo che non è facile da applicare perchè in squadra devi avere giocatori con caratteristiche ben precise. Mi piace anche il modulo 4-2-3-1, ma il modulo è sempre in funzione dei giocatori a disposizione”.

Ricorda molto volentieri le annate a Salerno e soprattutto le partite giocate all’Arechi, “Ricordo tante belle partite in quelle annate a Salerno, tra cui anche la vittoria a Torino per 3 a 2. In generale ricordo più o meno tutte le partite, soprattutto quelle in cui ho segnato, la partita in casa contro il Bari. Ricordo lo stadio sempre pieno in tutte le partite, un pubblico meraviglioso che incitava sempre la squadra, qualcosa di veramente incredibile, tante emozioni vissute in quello stadio. Nel complesso ho trascorso due buone annate, anche se il secondo anno è stato un pò più difficile per alcuni problemi con il presidente Lombardi. Però io preferisco conservare soprattutto le emozioni positive, le partite giocate davanti al nostro pubblico, il fatto di giocare in una piazza importante, in una città bellissima”.

Gergios conserva ancora un legame forte con Salerno perchè, come ci ricorda lui stesso, “uno dei miei figli è nato a Salerno il 28 febbraio 2009 all’ospedale San Leonardo. Quello stesso giorno giocavamo in casa contro il Piacenza. Dopo la partita, che purtroppo perdemmo per 1 a 0, scappai subito in ospedale per stare vicino a mia moglie”.

Fonte foto: profilo Fb di Kyriasiz

Il Bello dello Sport interviewed Gergios Kyriasiz that of Salerno football fans will remember as he started for the Salernitana for two years in the seasons 2008/2009 (first year in Serie B under the Lombardi presidency) and 2009/2010, collecting with grenade (league and cup Italy), 69 appearances and 4 goals. In Italy also he wore other important links like Catania, Arezzo, Triestina, before returning home in 2010 to play with the Irakis. In 2012 he signed a contract with the Rochester Rhinos (in the state of New York), militant American team nell’USL Professional Division, the third North American series, which ends his playing career and takes one from coach. Still speaks perfect Italian, although she emphasizes that “in recent years, I have never told anyone about Italian, now I speak English.” He is currently assistant manager Bob Lilley and he himself explain the its its current activities. “For five years I have lived in the United States, currently I’m training and I’m doing so many things. I am coach for the Rochester Rhinos, the team with which I played for two years at the very end of my playing career. Also I train in a University , in college where I train girls 18-20 years of age “.

A judgment, to date, the American experience. “The evaluation of these years that I spent here is very positive. The reality is totally different from Italy, Greece and Europe. It ‘s all very different: the mentality and the organizational and sports facilities are different. I have to say I’m happy and I’m trying to get used to these rhythms. “

No doubt when asked about his future. “My dream is to make the coach of the first team. But I am aware that I have to walk quietly, making its way up, and then if I have the opportunity to coach the first team would be a great achievement for me. And on this’m working with passion and desire. “

Perspective does not think of returning, at least for the moment, in Europe “because the situation in my country is very difficult. Compared to Italy the situation is different, but now are six years I’ve lived here in the United States and at present the I see more difficult to go back. Then anything can happen in life because when you coach you never know where you end up. “

Let’s talk about football played and the favorite game form. “The modules depend on which players you have available in your team. You can be wearing a form that you like and what you prefer, then you have to change because you realize that it does not fit your players. Let’s say that each module has aspects I like and other things that work less. Lately I see well the 3-5-2 formation, especially after all we have seen Italy play of Antonio Conte, who is a great coach and has been able to demonstrate to all as you can play perfectly with this gaming solution. but it is a form that is easy to apply because a team must have players with very specific characteristics. I also like the 4-2-3-1, but the module is always a function of available players “.

Remember gladly vintages in Salerno and above all the matches played all’Arechi, “I remember so many good games in those years in Salerno, including the victory in Turin for 3 to 2. In general I remember pretty much all the matches, especially those in which I scored, the home game against Bari. I remember him always full stadium every game, a wonderful audience that always cheered the team, something really amazing, so many emotions experienced at that stage. Overall I spent two good years, even if the second year was a little more difficult for some problems with the President Lombardi. But I prefer to keep mostly positive emotions, the matches played in front of our fans, the fact of playing in a major square, in a beautiful city “.

Gergios still retains a strong link with Salerno because, as he reminds us himself, “one of my children was born in Salerno February 28, 2009 at San Leonardo. That same day we played at home against Piacenza. After the game, which unfortunately we lost 1 to 0, immediately ran to the hospital to be near my wife. “

Photo source: Fb profile Kyriasiz

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