II MEMORIAL PAOLO CIARFELLA A PONSACCO IN RICORDO DEL FONDATORE DELLA NAZIONALE TRAPIANTATI
Sabato 29 Settembre, alle ore 16.00, allo Stadio Comunale di Ponsacco, si giocherà un memorial in ricordo di Paolo Ciarfella, fondatore della Nazionale Italiana Trapiantati che in questi anni ha cercato di trasmettere, in giro per l’Italia, un messaggio importante: “Trapianto è vita!”
Ad onorare, in campo, la sua memoria saranno i calciatori della Fiorentina (vecchie glorie), l’attuale rosa della Nazionale Italiana Calcio Trapiantati e il G.S. Le Melorie.
L’evento di beneficenza sarà anche l’occasione per rendere omaggio a due grandi ponsacchini del calcio nazionale, Emiliano Macchi e Adriano Lombardi.
Per l’occasione ci sarà anche una sparuta rappresentanza della nostra redazione che parteciperà con commozione e con l’intento di aiutare alla diffusione del loro messaggio di vita attraverso lo sport.
Abbiamo chiesto alla moglie di Paolo, Katy Russo, ed attuale Presidente dell’Associazione, un ricordo di colui che ha creduto ed ha voluto questo progetto:
“Il calcio è stato, per Paolo, la sua passione fin da piccolo ma, entra a far parte di una squadra soltanto in età adolescenziale. Cresce a pane e pallone durante la sua breve vita. Prima come giocatore, poi come allenatore dei pulcini e da ultimo come tifoso di suo figlio Lorenzo. E’ stato un susseguirsi di emozioni attraverso il calcio. Nel 2000 si sottopone ad un trapianto di midollo osseo a causa di una leucemia, curata presso l’ospedale San Martino di Genova. Grazie al dono di uno dei suoi fratelli, Ennio Ciarfella, mio marito è guarito dalla malattia e ha ripreso una vita normale.
Nel frattempo diventa responsabile nazionale per il settore calcio per conto di una associazione di dializzati e trapiantati di rene. Organizza varie manifestazioni calcistiche con ragazzi trapiantati, ma ben presto decide di fondare una Associazione tutta sua per poter meglio raggiungere l’obiettivo che si era prefissato: diffondere in maniera più capillare possibile la cultura della donazione degli organi”.
Grazie a questa intuizione, continua Katy Russo, “nasce nel dicembre del 2010 la Nazionale Italiana Calcio Trapiantati che, attraverso gli incontri di calcio, mira a dimostrare e a far toccare con mano che, anche dopo un trapianto, si può condurre una vita normale e perfino fare sport. Paolo aveva tanta voglia di fare”
La passione spinge a fare cose incredibili, infatti: “In poco tempo è riuscito a portare la Nazionale in lungo e in largo per l’Italia, anche se non come avrebbe voluto lui, perché nel 2009 la fortuna gli gira le spalle ancora una volta e si ammala di nuovo. Resiste, ma nel 2011 di nuovo una ricaduta. Lui non si arrende e lotta con le unghie e con i denti. Nonostante la sua salute cagionevole, non smette mai di dedicarsi alla Nazionale e ai suoi ragazzi. Caparbio e tenace, fra una terapia e un intervento chirurgico, riesce sempre a mettere in piedi le varie manifestazioni. Nel 2013, altro intervento chirurgico, ma dopo un breve periodo di convalescenza, riparte all’attacco con gli eventi calcistici”.
Gli ultimi due anni della sua vita ha sofferto molto. Non riusciva più a partecipare a tutte le manifestazioni che lui voleva venissero fatte, nonostante le sue condizioni precarie di salute. Il 3 giugno 2016 Paolo decide di andarsene lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di tutti coloro che hanno trovato la voglia di ripartire dopo un trauma”.
Conclude Katy Russo: “A me e ai miei figli è rimasta la magra consolazione di sapere che è stata una persona stimata e ben voluta da molti”.