Il basket campano in rivolta: “vogliamo la riforma. Il movimento in Campania è disastroso!”
“E’ unanime la valutazione della situazione disastrata in cui versa il nostro movimento cestistico. La nostra regione, con le sue particolarità, e le sue difficoltà sia di carattere logistico che di carattere economico, merita un’attenzione altrettanto particolare da parte degli organi istituzionali per essere al servizio delle associazioni che vanno tutelate e non vessate o semplicemente “munte”, ma aiutate a portare avanti un’attività che ormai oggi ha dell’eroico”.
Una lettera aperta a firma di numerosi addetti ai lavori del basket campano per cercare di migliorare tutto il movimento e far capire che, a volte, la passione non basta per portate avanti un progetto, si ha bisogno anche di vedere che le cose, intorno, funzionino alla perfezione.
“Abbiamo pensato – continua la nota – di individuare alcuni punti essenziali da sottoporre ai prossimi candidati alle elezioni del Consiglio Regionale che si terranno fra circa 2 mesi. Punti che attendono di essere implementati dai suggerimenti e dalla collaborazione di tutti gli operatori”.
RIFORMA DEI CAMPIONATI E DELLE LORO FORMULE PER QUANTO DI COMPETENZA REGIONALE
“Avere una serie C Gold a 16 squadre si è rivelata un fallimento totale nonché una missione impossibile nella nostra Regione. Dunque, bisogna cercare di creare un campionato di Serie C unico o con un numero inferiore di squadre o con il coinvolgimento di province o regioni limitrofe.
La sussistenza di tre livelli di campionati giovanili è assolutamente inammissibile: Eccellenza, Elite, regionale sono tre livelli che, come dimostrano i numeri da più stagioni a questa parte, non ne giustificano il mantenimento. Eliminare dunque il livello intermedio dell’elite darebbe sicuramente più senso sia al campionato di Eccellenza che a quello Regionale”.
“Il movimento femminile inoltre è in grave sofferenza”.
CREAZIONE DI UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA FIP CAMPANIA E L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
“Creare dei veri e propri PON finanziati a cui le scuole del territorio possano aderire. Questo permetterebbe inoltre, specie alle piccole società di provincia e periferiche, di avere più strumenti per l’attività senza aggravio di spese e di poter essere competitive con altre discipline che hanno maggiori sirene di reclutamento”.
RIFORMA SOSTANZIALE DEL PROGETTO QUALIFICAZIONE TERRITORIALE PQT
“Portare all’attenzione del Settore Squadre Nazionali e del CNA di Roma che l’abitudine alle mega selezioni continuate nel tempo, atte unicamente a illudere ragazzini e genitori”
“Il PQT dev’essere un momento di diffusione e propaganda del nostro sport ed uno spot soprattutto nei territori più periferici”.
STIPULA DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON ASSOCIAZIONI DI INTEGRAZIONE ED INTERMEDIAZIONE CULTURALE
“Aprire il nostro mondo associazionistico al mondo degli stranieri, oggi totalmente assente nella nostra regione; a parte l’isola Tam Tam, con le sue caratteristiche e la sua indubbia opera meritoria, il movimento abbisogna di un intervento strutturale per aprirsi ad una nuova ed ulteriore possibilità di crescita. Crescita ed occasione di integrazione che occorre però strutturare attraverso interventi istituzionali per avviare tali rapporti con gli enti specifici del settore”.
RIFORMA DEI CAMPIONATI MINIBASKET ED EVENTI
“Ad oggi sono assolutamente pro forma e non rispondenti alle esigenze dei centri, dei bambini e delle famiglie. Partite non giocate o rinviate, trasferte lunghe un’ora e più per far giocare solo qualche minuto più di un bimbo. Bisogna strutturare dunque, per i centri che vorranno, varie giornate nel corso dell’anno per dar vita a mini tornei dove però i bimbi possano aver modo di giocare un periodo di tempo un po’ più congruo, dove la federazione debba mettere a disposizione il proprio patrocinio ed i mini arbitri con una spesa contenuta per i centri”.
“Le feste minibasket organizzate dal Comitato non hanno alcun senso di esistere a stagione sportiva quasi terminata: dovrebbero invece essere organizzate in più periodi dell’anno per le varie categorie, in maniera itinerante e in più province, per far si che l’obiettivo principale non sia solo il momento di incontro e festa dei piccoli tesserati e dei centri, ma anche e soprattutto un’occasione di pubblicità e reclutamento per l’intero movimento regionale”.