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Il figlio di Ago: “Ecco perché ho strumentalizzato una vicenda drammatica..”

È stato presentato presso il Comune di Salerno il libro “Dritto al Cuore”, opera in parte autobiografica scritta da Luca Di Bartolomei che tratta un argomento delicato come l’approvazione della normativa sulla legittima difesa che ha dato il via ad una serie di riflessioni scaturite dalla sua vicenda personale e dalla morte del padre Agostino, indimenticato campione della Roma che ha chiuso la carriera vincendo il campionato con la Salernitana. Il dibattito, animato dai numerosi interventi del pubblico presente e dalle interpretazioni dell’attrice Mina Virtuoso, è stato aperto dal Sindaco Vincenzo Napoli che ha ricordato Ago e manifestato tutto il proprio appoggio a Luca per il coraggio dimostrato e per la delicatezza nella narrazione di tematiche assai serie e attuali.

Successivamente ha preso parola proprio Luca esprimendosi così: “La classe politica risponde alle insicurezze con le armi dimenticando che siamo insicuri per colpa loro. Un genitore, purtroppo, soffre perché i figli laureati o vanno all’estero o non lavorano. Chi dovrebbe lanciare messaggi positivi ha deciso volontariamente di giocare sulle nostre debolezze deviando l’attenzione, le forze dell’ordine restano ai primi posti nella considerazione degli italiani e spetta a loro fare giustizia. Ahimè produrremo più sangue, più morti, più omicidi, più suicidi. La riflessione è semplice e supportata da quelle statistiche che purtroppo annoiano, ma che dovrebbero imporre un atteggiamento diverso: 20-30 anni fa i crimini erano di gran lunga superiori, ma i cittadini avevano meno paura di adesso, perché?”

Luca prosegue ricordando anche quella tragica mattina di 25 anni fa: “Grazie al Comune di salerno. Affronto temi in una città molto cara, la democrazia è un dono ereditato da chi non c’ è più. Oggi non è in pericolo, ma la libertà può essere compressa. Ricordo il mio Cilento di 30 anni fa e tranquilli non si viveva, in Italia si registravano 2500 morti per omicidio e diverse zone di Salerno come Mercatello non erano frequentabili. Oggi un popolo fondamentalmente distratto non si accorge che i crimini da allarme sociale sono in calo. Ho strumentalizzato un dramma personale ma la riflessione è necessaria perché ho paura in futuro di piangere un figlio, un parente o un amico. Armi che in Nuova Zelanda fanno strage oggi si possono prendere facilmente. Solidarietà alle famiglie di chi subisce rapine, ma la legittima difesa richiede uns riflessione. Anche chi ha la fedina penale sporca può chiedere porto d’armi, il governo vuole distogliere l’attenzione da ciò che crea insicurezza. Ago? Quella mattina ci aveva salutato normalmente, stava ammirando il paesaggio dalla terrazza. Poi il colpo…dritto al cuore”

Più “leggero” il commento dell’assessore allo sport Angelo Caramanno: “Dritto al cuore è titolo perfetto, spaccato della società. L’immagine di Agostino entra nei nostri cuori, noi salernitani ci emozioniamo ancora. Stiamo vivendo un momento critico della storia granata proprio perché è mancato un capitano. Ci avviciniamo ad un evento storico e figure come quella di Ago ci obbligano a godere il momento a prescindere dalle  di questo campionato. Salerno e la Salernitana vanno oltre. Anche uno invincibile come Di Bartolomei ha avuto una debolezza, che questa esperienza insegni tanto a tutti e ci porti a non dimenticarlo mai”. Infine la riflessione assai apprezzata del professor Panico: “Prima avremmo avuto paura di definirci razzisti, oggi lo si afferma quasi con orgoglio. Non voglio morire in una società razzista, le parole hanno peso come le pietre. Sono terrorizzato per la perdita di valori e civiltà, prima almeno facevamo finta di sopportarci. Forse eravamo ipocriti, ma c’era maggior voglia di salvare le apparenze. Sono veramente felice di aver partecipato a questo evento, una tematica da affrontare senza paura in nome di quella democrazia che dobbiamo difendere”

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