Il “Giro di Paola”, originale iniziativa dedicata alle vittime della strada
Un’iniziativa lodevole e per certi aspetti originale, il modo migliore per abbinare la passione per il ciclismo a quell’impegno sociale che ha sempre rappresentato parte integrante della sua vita. Stiamo parlando di Paola Gianotti, ciclista di endurance, motivational coach e scrittrice detentrice del Guinness World Record come donna più veloce al mondo ad aver circumnavigato il globo in bici in 144 giorni. Il suo progetto è straordinariamente bello nella sua semplicità: percorrere spesso in solitaria il giro d’Italia un giorno prima della competizione ufficiale imbattendosi nelle medesime difficoltà e negli stessi percorsi dei colleghi al fine di portare avanti la sua battaglia sulla sicurezza stradale. 4000 chilometri di puro amore per lo sport e per la vita, un messaggio implicito soprattutto per i più giovani e per tutte quelle persone che hanno subito incidenti o gravi perdite. Del resto chi come lei ha superato gravi infortuni, vinto competizioni internazionali e sposato ogni sorta di iniziativa rivolta alle popolazioni più povere non poteva che essere in prima linea per avviare un’accurata campagna di sensibilizzazione. La redazione del sito Ilbellodellosport ha avuto il piacere di contattarla telefonicamente per condividere le sue emozioni:
Come nasce questa idea?
“La campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale è tematica di attualità. Purtroppo le statistiche sono allarmanti: ogni 35 ore muore un ciclista sulle strade e tocca a tutti quanti noi affrontare argomenti come viabilità e codice stradale talvolta ignoti a chi guida. Il mio personale giro d’Italia è un gesto simbolico,ma allo stesso tempo emozionante e ricco di significati. Da Ivrea fino a Como sono stata accompagnata da un centinaio di persone, ho creato una sorta di grande evento che ha riscosso un bel successo. In altre circostanze viaggio da sola, di recente invece mi sono relazionata con Marco Cavorso che purtroppo ha perso un figlio proprio a causa di un incidente. Qualche risultato lo stiamo ottenendo; a breve passerà la proposta di legge che obbligherà ogni automobilista a mantenere un minimo di un metro e mezzo di distanza dal ciclista al momento del sorpasso. Un piccolo passo, ma l’importante è esserci avviati verso un processo di crescita”
Il Giro di Paola per la campagna “Rispetta il ciclista”, un mix di emozioni…
“Assolutamente si, il ciclismo è per eccellenza lo sport che trasmette adrenalina. Lo consiglio anche ai più giovani, è una disciplina che permette di mantenersi in forma, di viaggiare e di godersi le bellezze delle nostre città. A volte abbiamo spazi meravigliosi anche dietro casa e non ce ne accorgiamo. Ciclismo è libertà, non solo sacrificio e sudore. Arrivare sulla vetta è un qualcosa di unico, se poi tutto è legato a fini sociali…”
Nel calcio spesso si parla di dodicesimo uomo e di tifo che contribuisce alle vittorie. In uno sport individuale quanto conta?
“Anzitutto il tifo è più sano: ognuno ha un ciclista preferito, ma si applaude il vincitore a prescindere e con sportività riconoscendo i suoi sforzi. Ciò detto, la spinta della gente è determinante soprattutto quando si avvicina il traguardo. In ogni disciplina da solo non vai da nessuna parte: il tuo corpo è la macchina, il tifo è la benzina”