Il trapianto è vita: la storia di Paolo e Matteo Cappelli
“Il 16 Luglio del 2010, dopo tanti sacrifici e intere giornate in ospedale, finalmente è stato effettuato il trapianto all’ospedale San Martino di Genova. Da allora mio figlio Matteo ha iniziato una nuova vita, sentendosi una persona diversa. Lui prima di allora non aveva mai vissuto una vita normale, due giorni dopo il trapianto già voleva riprendersi tutto, a dimostrazione della sua grande forza e determinazione”. Intervenuto ai nostri microfoni Paolo Cappelli, il padre di Matteo, ci ha raccontato la loro storia. Prima di arrivare al traguardo, la strada è stata molto complicata: “Ci siamo accorti della mancanza di un rene di Matteo dopo pochi giorni dalla sua nascita. Il suo rene, a circa 17 anni e qualche mese, era agli sgoccioli del suo ciclo vitale, e io ho subito dato la mia disponibilità a donare. Dopo 9 mesi di esami, per via anche di una mio stile di vita sempre molto sano, è arrivata finalmente l’ufficialità della compatibilità dell’organo. Ringrazio mio figlio per la grande forza che mi ha trasmesso ogni giorno”. Sulla nuova vita: “Matteo da nove anni ormai sta benissimo, entrambi facciamo parte della nazionale trapiantati da anni. Siamo andati in giro a dimostrare che anche donando da vivi si può vivere normalmente, senza problemi di alcun tipo. Nel frattempo sono anche diventato presidente dell’AIDO di Ascoli, quotidianamente mi impegno per sensibilizzare e informare sulla donazione degli organi. Matteo lavora da qualche anno in una nota catena di articoli sportivi, in più allena i bambini di una scuola calcio occupandosi anche di analisi video “.