JENNIFER DI CARA: “IL TENNIS E’ IL MIO RISCATTO SOCIALE”.
“Averla tra le mie braccia è stato il momento più bello della mia vita, era bellissima- racconta la mamma- dopo pochi mesi incominciamo ad accorgerci che, nella sua crescita, qualcosa non stava procedendo per il verso giusto. Parlammo di queste nostre sensazioni con il pediatra che l’aveva in cura il quale ci rimandò immediatamente ad alcuni specialisti che ci consigliarono terapie di logopedia, consulti con psicologi e psichiatri. Iniziò un periodo difficile. Il periodo scolastico non è stato sempre semplice per Jennifer, spesso veniva derisa dai suoi compagni di classe perchè aveva grandi difficoltà nel leggere e nello scrivere, Jennifer provava a far finta di nulla ma soffriva tanto, così come noi genitori che, arrancando, trovavamo ogni volta la forza, per nostra figlia, di andare avanti. Ci siamo completamente annullati per lei che parlava poco e piangeva sempre”.
Lo sport diventa il suo obiettivo e il suo riscatto sociale: “Jennifer è oggi un’atleta Special Olympics. L’inizio della sua attività sportiva ci ha proiettato, da subito, in una dimensione di “normalità”. A comunicare era il suo corpo e la gioia di mettersi in gioco, come tutti gli altri. Ha iniziato con il nuoto, poi con la pallavolo che le ha dato l’opportunità di confrontarsi con i suoi nuovi compagni. Era una gioia infinita vederla lottare con determinazione, impegnarsi al massimo nonostante tutte le sue difficoltà. Certo, ci sono stati momenti di sconforto legati alla gestione autonoma della preparazione della borsa, nel vestirsi, nell’allacciarsi le scarpe ma lo sport le ha dato gli strumenti giusti per affrontare tutte le difficoltà. Jennifer, che non aveva più timori nell’affacciarsi a nuove esperienze, ha scoperto e coltivato negli anni una grande passione per il tennis. L’attività sportiva le ha dato l’opportunità di aprirsi alle relazioni sociali e così dopo l’allenamento l’abbiamo vista organizzarsi con diversi compagni per mangiare insieme una pizza o, semplicemente, incontrarsi al di fuori del campo sportivo per una passeggiata insieme. Oggi è serena e progetta il suo futuro, ci abbraccia spesso e questo gesto per noi genitori vale tutto l’oro del mondo. L’aver maturato consapevolezze e responsabilità, le stesse che le hanno permesso di conquistare una sempre maggiore autonomia anche negli spostamenti per gli allenamenti e tirocini presso l’ufficio anagrafe di Roma, rappresenta una ricchezza che le ha cambiato la vita”.
fonte foto e testo Special Olympics Italia