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JOMI SALERNO 6 BELLISSIMA: CRONACA, FOTO ED INTERVISTE

Una stagione che era cominciata con la vittoria in Super Coppa sempre contro Conversano con capitan Coppola e compagne che festeggiavano così:
Il percorso sembrava dover essere percorso senza ostacoli. Ad allenare la Jomi arriva un certo Nevec Hrupec uomo che cerca già dal primo giorno di portare una mentalità europea alla formazione salernitana. Non tutte rose e fiori. Ma le problematiche non traspaiono subito. La strada è troppo in discesa per accorgersi che qualcosa si potesse inclinare.
Arriva la Coppa Italia. Ci si attende almeno la finale. Invece Oderzo, una formazione neo promossa, batte la Jomi in semifinale mettendo in evidenza tutte le lacune mentali e di ricezione delle direttive tattiche. Sembrava una squadra senza capo e senza coda, pronta a vacillare nel buio. Invece si rimette a lavoro e comincia, famelicamente, a pensare ad arrivare alla finale scudetto permettendosi il lusso di giocare l’eventuale bella tra le mura amiche.
L’impresa sembra titanica. In trasferta contro Conversano la Jomi esce con le ossa rotta. A Salerno (clicca per rileggere la cronaca della gara) occorre una gara perfetta.
La tensione sembrava alle stelle. Le marce alte non venivano innescate fin da subito. La prima frazione termina con un esiguo vantaggio per Salerno 13 a 11. Nella ripresa l’apoteosi. Sale in cattedra l’attacco della Jomi ed in porta Elisa Ferrari ritorna ad essere il baluardo che tutti conoscevano. Para di tutto. Prestazione stratosferica. Forse è questa la gara che rimetterà in discesa il cammino della squadra cara al presidente Pisapia. Ritorna la convinzione di poter vincere il Campionato, l’ambiente si rilassa e spinge forte al successo.
Si arriva a gara 1. La Jomi in trasferta a Conversano passeggia o quasi. Partita mai in discussione.
Nella partita di ritorno si vedono, per qualche minuto, le streghe della passata stagione quando Conversano vinse in trasferta e portò la Jomi a gara 3.
La voglia di non ripetere l’errore dello scorso anno era forte e, dopo aver spazzato la paura, la squadra comincia a giocare apportando spesso e volentieri dei movimenti tattici imprevisti. Allora vedi i terzini che talvolta provano a bucare la difesa per vie centrali e le ali che provano a fare i terzini. Conversano è alle corde ed impiega oltre 40 minuti per andare in doppia cifra.
Per chi non ha visto o letto nulla sulla partita i dettagli li rimandiamo all’articolo di Corrado Barbarisi che ha vissuto in diretta nel caloroso palazzetto di Salerno le emozioni della finale.
Al suono della sirena scatta la festa. Ecco le foto di Antonio Villari:



Dopo la premiazione ci tuffiamo in campo. Dobbiamo raccogliere le emozioni a caldo perchè sono quelle più sincere, quelle che vengono dal cuore.
La prima che becchiamo è Ilaria Dalla Costa. Non riesce a sfuggire ai nostri microfoni anche se ha voglia di non perdere il treno delle compagne che si porta a ridosso dei tifosi per mostrare il trofeo e condividere la propria felicità.
Siparietto emozionante, invece, col la cubana Gomez. Lacrime di felicità e dedica a tutti. Lei proprio non riesce a dimenticare nessuno.
Poi marchiamo stretto Pina Napoletano che prova con una finta a liberarsi del muro avversario. Nulla da fare la difesa del “Bello dello Sport” non concede spazi e ci commuove quando ci racconta del fratello al quale dedica questa vittoria.
Valentina Landri, invece, ci aveva promesso che avrebbe parlato dopo la vittoria. Quindi era inutile nascondersi. Prima o poi l’avremmo beccata. Lei, l’anima della formazione salernitana, colei che con la grinta e la sua volontà di superare ogni ostacolo mette in condizione la sua squadra di poter far bene. La leonessa della Jomi dedica alla sua famiglia il nuovo successo tricolore.
Emozionata anche il portiere della Nazionale Monika Prunster. Chissà se l’emozione non nasconda una sorpresa. Ha disputato una gara alla sua altezza e il suo pensiero è tutto per il suo nipotino.
Per finire non poteva mancare capitan Antonella Coppola anche perchè non sappiamo cosa sarebbe accaduto se non la si intervistava. Noi non abbiamo corso rischi, anche se poi ci dovrà spiegare per bene perchè alla prima domanda ha fatto finta di niente ed ha chiesto: “ma fatemi una domanda e io vi rispondo”. Il capitano sa sempre come guidare la sua nave ed uscire da tempeste imprevedibili.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).