“E’ stato un vero e proprio miracolo anche se io non ho mai smesso di crederci”. E’ Kevin Marulla (Team Manager), figlio del grande attaccante del Cosenza Luigi, che racconta le emozioni della promozione in B della squadra della città calabrese.
Pescara: che ricordi e che emozioni fa rivivere nella tua mente e nel tuo cuore questa città?
“Sono ritornato indietro di 27 anni. Non nascondo che quando hanno comunicato il luogo della finale ho subito pensato ad una certa magia. Ho vissuto questi play off con trasporto e man mano si andava avanti avvertivo dei segnali e a volte, certe coincidenze, sembravano volerci premiare. Poi questa squadra ha creato i presupposti e, la magia che respiravo, diventava terreno fertile per coronare il sogno. Penso, nonostante sia un pragmatico, che mio papà ci abbia dato una grossa spinta e che abbia modulato e costruito questa favola a suo piacimento. E’ stato tutto troppo perfetto, tutte le nostre vittorie sono state incredibili. A dire il vero, dentro di me, ero certo di questa promozione anche se non mi sono mai esposto a riguardo”.
Un cammino incredibile, forse impensabile e, solo, la magia poteva cambiare il destino già scritto a favore di altre squadre, sulla carta, più attrezzate: “Nei play off ci siamo arrivati in splendida forma e forse in questo stato di grazia avremmo potuto ben figurare anche con formazioni di categoria superiore”.
Cosenza esulta, Cosenza ritrova una categoria che conta, cosa si sta vivendo in città in questi giorni di festa?
“Si, Cosenza esulta e si vive in un entusiasmo incredibile. La soddisfazione è che abbiamo riportato allo stadio almeno due generazioni di tifosi. E’ stato bello rivedere tanta gente sugli spalti. Ma il merito va dato a tutte le componenti sociali e sportive. Infatti è da elogiare anche il nostro presidente Eugenio Guarascio, il direttore sportivo Stefano Trinchera, il segretario Andrea De Poli, insomma, tutto lo staff ha fatto si che questo miracolo potesse accadere. Una sinergia incredibile con la città e con i calciatori ha permesso questa vittoria sportiva e sociale. Ora ci godiamo questo momento e pensiamo con tanto lavoro e, senza fare voli pindarici, a migliorarci. Non dobbiamo porci limiti, ma cominciare a pensare facendo piccoli passi”.

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