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LA DEA BENDATA VOLTA LE SPALLE ALL’ALMA SALERNO. LA TRAVERSA NEGA LA VITTORIA AI SALERNITANI

La dea bendata gira le spalle all’Alma Salerno, a 1’04” dal termine: il tiro ravvicinato di Vuolo, a un metro dalla riga di porta, incoccia la parte bassa della traversa e il pallone rimbalza in campo, a portiere battuto. Nello scontro diretto col Ferentino, però, ci mette al solito lo zampino pure la squadra salernitana, incapace di concretizzare l’enorme quantità di palle gol costruite. Così i granata al Pala Tulimieri devono accontentarsi di un pareggio (4-4) che muove la classifica di serie B ma non consente di svoltare. I calcettisti salernitani sono ancora nelle sabbie mobili della zona retrocessione e mercoledì 1 febbraio, col Pratola in Abruzzo nella gara di recupero, dovranno fare a tutti i costi risultato.

La cronaca – Nel primo tempo, fino al gol col quale il Ferentino si porta in vantaggio (0-1 al 7’), l’Alma Salerno gioca meglio ma gli ospiti tirano di più in porta. Non a caso, dopo aver testato i riflessi di Marchesano e limitato i danni in occasione del tap-in di Spisso che termina fuori al 4’ di gioco, il Ferentino si porta in vantaggio con Samuele Datti che calcia di punta e sorprende il portiere dell’Alma sul primo palo. Sotto nel punteggio, l’Alma Salerno si scuote e corregge anche la mira, ma trova sulla propria strada una saracinesca. Il portiere del Ferentino, il giovane e bravo Toti, è in giornata di grazia e respinge d’istinto le conclusioni di Mansi (8’ e 9’), poi è super su Petolicchio smarcato sul dischetto da Spisso. Al 14’33”, però, deve capitolare. L’Alma pareggia con un bello schema sugli sviluppi di calcio d’angolo: in pallonetto Vuolo imbecca Spisso che, appostato fuori area, pesca il jolly con un tiro al volo di collo esterno destro. Il pallone s’infila tra le gambe di Toti. L’aggancio è il prologo all’immediato sorpasso. Accade tutto in 30” e il merito è tutto di Santoro, caparbio in pressing, bravo a rubare palla alla difesa del Ferentino, abile a scaricare di sinistro alle spalle di Toti. I laziali accusano il colpo del 2-1 e potrebbero capitolare di nuovo. Il rilancio con le mani del portiere Marchesano pesca Facundo Galinanes tutto solo nell’area di rigore ospite. L’argentino dell’Alma rinuncia però al pallonetto, sceglie la soluzione di potenza e centra la sagoma del portiere del Ferentino. Che subito dopo inserisce il portiere di movimento per beneficiare della superiorità numerica, al cospetto di Marchesano. L’Alma riesce a limitare i danni neutralizzando la superiorità. Anzi, riuscirebbe. Condizionale d’obbligo, perché dopo aver recuperato palla e fallito il contropiede a porta sguarnita, i calcettisti salernitani concedono un calcio di punizione a metà campo, sprecando un possesso palla. Dal calcio di punizione del Ferentino a 40” dalla sirena dell’intervallo, viene fuori il gol del temporaneo 2-2, firmato dal laziale Piccirilli.

Il secondo tempo comincia male per l’Alma Salerno che al 7’ è di nuovo in svantaggio. Il tiro del laziale Di Ruzza colpisce il palo e Campoli in tap-in brucia sul tempo Mansi, in disperato ripiegamento difensivo. Proprio Mansi, però, un minuto dopo, pesca il jolly del 3-3 al limite dell’area: la sua conclusione di destro a giro, carica d’effetto, si spegne nell’angolo basso alla sinistra del portiere. Come nel primo tempo, il Ferentino ha un black out di 30” e l’Alma ne approfitta ancora. Al 9’44”, Spisso con una magia tiene in vita il pallone sul filo del fallo laterale; alza la testa, vede Galinanes che scappa via in contropiede e lo serve a centro area; l’argentino stoppa col sinistro a seguire e di piatto destro fa gol. E’ il 4-3. L’Alma respira ma ad otto minuti dalla fine il Ferentino ha già rotto gli indugi schierando il portiere di movimento. L’Alma contiene bene, recupera due volte il pallone e cerca la palombella del possibile 5-3, a porta sguarnita: la mira fa, però, difetto sia a Santoro che a Spisso, per questione di centimetri. Così il Ferentino resta a galla e a 3’22” trova il jolly con Piccirilli (4-4). L’Alma Salerno meriterebbe il nuovo sorpasso ma all’ultimo assalto colpisce la clamorosa traversa con Vuolo.

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