La Juventus si è fermata ad Eboli. Merito della Scuola Calcio Emanuele Belardi che da oggi si trasforma in Juventus Accademy Emanuele Belardi. Riconoscimento all’ex portiere della Reggina e dell’Udinese, per il suo modo di intendere il calcio e la sua passione per la crescita dei settori giovanili. A Reggio, quando firmò il mandato, diede una svolta epica al settore giovanile degli amaranto. Peccato che la sua idea di rinnovamento si bloccò ben presto. Forse perchè aveva già nella mente di dare lustro al suo territorio e alla sua creatura.
Solite cose, raduni, formazione per i mister, kit dell’Adidas prima linea Juventus, solo alcune delle cose che si potranno avere fin da subito. Il Presidente della neo nata Juventus Accademy Belardi, Felice Belardi racconta: “La Juventus non si discute. E’ un’opportunità non solo per noi ma per tutta la Provincia di Salerno. Quest’anno pensiamo di aver fatto il passo giusto per procedere nel nostro percorso, seppur difficile, di crescita e di dedizione verso i ragazzi che in questi anni hanno voluto seguire il nostro modo di intendere il calcio e lo sport. Oltre agli allenatori lo staff, da questa stagione si fregerà delle prestazioni anche di due ragazze che faranno un lavoro posturale sui giovani che, da quando non sono più a stretto contatto con la natura, hanno necessità di correggere alcuni comportamenti nei movimenti base”.
Va da sé che i campi di gioco e di allenamento dovevano essere arricchiti rispetto a quelli usati nella scorsa stagione, infatti continua Felice Belardi: “Oltre ai soliti utilizzati dirotteremo gli allenamenti di alcune categorie verso il Dirceu di Eboli”.
Negli anni Emanuele Belardi ha sempre dato un’opportunità a chi meritava di averla, senza tirarsi indietro: “Non puoi mai spezzare un sogno o una speranza” dichiarò in tempi non sospetti a noi del Bello dello Sport, ma ora cosa cambia?
“Nulla, solo che la Juventus avrà una prelazione sui nostri atleti. Per il resto i nostri contatti con le altre realtà calcistiche interessanti continueranno come prima, dando continuità al nostro lavoro svolto sino a questo momento”.