L’amore di Pasolini per il calcio: la sua ‘ultima partita’
MILANO – Un Pasolini inedito quello che il regista Giordano Viozzi ha deciso di raccontare nel documentario proiettato a OffSide, Festival cinematografico del calcio, presso il Teatro Leonardo di Milano. Una pellicola che nasce da alcune ricerche del professore Francesco Anzivino sulla partita che la Nazionale Artisti di Pasolini giocò il 14 settembre 1975 allo stadio Ballarin di San Benedetto del Tronto. Ad oggi risulta essere la sua ultima partita, un mese e mezzo prima di morire. “Una storia che si intreccia con altre tante storie e immagini di quell’epoca”, esordisce il regista Viozzi presente in Teatro, “si tratta comunque di un’anteprima e di un film che dobbiamo ancora completare perchè non è facile trovare il materiale documentale su questo aspetto della vita di Pasolini”. E poi prosegue: “Quel 1975 è stato caratterizzato da fatti e personaggi che ruotano intorno a questa partita, persa da Pasolini, che ci serve come pretesto per rivivere quell’anno particolare per l’Italia intera. E’ la storia di un paese, che vede il proprio territorio trasformarsi a a colpi di cemento e speculazioni edilizie, che trasformò questo villaggio di pescatori in cittadina per turismo balneare di massa. Un periodo storico delicato per l’Italia, caratterizzato dalla nascita imminente di un nucleo armato delle Brigate Rosse, proprio a San Benedetto. Ed ancora la tragica vicenda dei fratelli Peci, uno stadio abbandonato che ora funge da rotonda per il traffico, l’eroina degli anni ’80, un fantomatico calciatore soprannominato Diomadonna che neanche lui sa il perchè”. Dunque un aspetto della vita Pasolini decisamente sconosciuta al grande pubblico. Un gioco del calcio che il ‘poeta’ amava visceralmente nonostante gli intellettuali dell’epoca lo denigrassero.
Alcune immagini del film