La gara era sentita, valeva un’intera stagione sia per l’Angri che, per storia e tradizione, ambiva fortemente al passaggio di categoria, sia per la rivale di questa stagione, vale a dire la Virtus Picentini, che avrebbe avuto piacere di mettere lo sgambetto alla rivale.
Di fronte due squadre che hanno lottato fino alla fine, fino all’ultimo respiro, ma come voleva il copione, la scena finale è stata recitata perfettamente dai ragazzi del presidente Gerardo Tortora ed hanno portato a casa la vittoria del campionato con un turno di anticipo pareggiando zero a zero in casa. Bastava un punto, quel punto che mentalmente a volte logora, soprattutto quando i precedenti non sono favorevoli ai grigiorossi quei dati statistici che sembrano una spada di Damocle.
Infatti, quest’anno, i due precedenti, uno in Coppa Campania, avevano sorriso alla formazione allenata da mister Graziani (3 a 2 in Coppa e 1 a 0 in campionato).
Ma al Novi, altra musica si è sentita, quella dei tifosi, accorsi in massa, a festeggiare questo nuovo successo e, forse, la rinascita del calcio ad Angri. Lo si è visto anche dal sacrificio di Fabio D’Antonio che ha corso, sudato, coperto ogni spazio dando una mano ai compagni. Volli fortissimamente volli, così si può sintetizzare la prestazione dei grigiorossi.
Le ambizioni sono tante, ora, è già domani, infatti, a breve, il presidente andrà a Napoli, con la foto degli spalti stampata in gigantografia, per far capire di cosa è capace questa piazza e a chiedere di poter presentare domanda di ammissione in Eccellenza. Una progetto bizzarro, ma visto i numeri che presenta, forse, non tanto. Operazione difficile, ma perché non tentare?
Ora però in strada si festeggia, alla grande, la resurrezione, o quasi, dell’Angri, perché, come dice il presidente Tortora: “fino a quando non arriveremo a giocare in categorie più consone alla nostra piazza, non sarò mai soddisfatto”.

ANGRI FESTEGGIAMENTI IN CAMPO