LASCIATE CHE I BAMBINI USINO LA FANTASIA, NON INSEGNATE SCHEMI AI PICCOLI
Il calcio d’agosto viene visto con più distacco. I risultati a volte non contano, serve solo per mettere in pratica schemi e amalgamare i nuovi acquisti con l’ossatura dell’anno precedente.
Allora ti ritrovi sul divano a guardare delle partite e metti in relazione due campionati quello inglese e quello italiano.
Nel tardo pomeriggio il Manchester United e in serata la Super Coppa Italiana. Mi sono subito reso conto che il calcio inglese ha più sprint e sapete perché?
Per una semplice ragione i calciatori sono degli esseri pensati che possono puntare l’uomo senza che un allenatore si arrabbi. In Italia? Sarà stata la stanchezza, ma di queste giocate ne ho viste poche.
Poi mentre pensi che il calcio italiano per te è stato sempre il migliore perché tatticamente perfetto e con sbavature ti ritrovi a leggere che un grande del tennis la pensa esattamente come te.
In Italia non abbiamo giocatori capaci di saltare con regolarità il diretto avversario perché nei settori giovanili si spera di vincere la partita e non di far migliorare il singolo e la sua fantasia.
Allora pensi: Probabile che le scuole calcio non hanno per niente questo tipo di approccio?
All’improvviso, mentre pensi, ti passa davanti un messaggio di Federer che m’illumina e conferma a pieno il mio dubbio: “In un torneo come Wimbledon alcuni avversari e quasi tutti i giovani non hanno coraggio. Spero di vedere più ragazzi servire ed attaccare a rete. Ci vuole più “Coraggio”!”
Ci vuole coraggio e fantasia. Dal tennis al calcio cambia poco, ci vuole più attacco; più coraggio; più goal.
Ai bambini insegnategli l’elastico alla Ronaldo, la ruleta di Zidane. Inciampano? poco male, si rialzano e ci riproveranno, poi impareranno.
Raccontategli come Bruno Conti cambiava direzione in corsa con un colpo di tacco del doppio passo di Robinho.
E se le giocate sono semplici fermate la partitella come fa Di Francesco e spiegatelo che l’avversario si punta e si salta; il dribbling va coltivato e annaffiato come un fiore in allenamento.
I centrocampisti? Insegnategli ad attaccare la porta non serve solo mettersi in piedi a copertura della difesa. Educhiamo i nostri bambini al “Coraggio”di osare e alla gioia della porta, al piacere del gioco. Per l’organizzazione è la tattica c’è sempre tempo”.