E’ stata una delle stelle nelle finali scudetto di Beach Soccer femminile, andate in scena a Giugliano nel week end scorso. La brasiliana Jessica Mendonça Ferreira, peraltro già vincitrice della Euro Winner Cup con il BSC  Terracina Femminile (la Champion’s League del beach soccer), ha messo il suo zampino anche nella finalissima contro la sua ex squadra, realizzando la rete del momentaneo 2 a 0 (il match è terminato 3 a 1 per la ‘sua’ Samb): “Ho difeso i colori della Sambenedettese e sono orgogliosa di aver dato tutta me stessa per questa maglia, ma ricordo con molto affetto il mio passato con il Terracina dove sono stata trattata molto bene, mi hanno fatto sentire a mio agio, sono stati tutti gentili con me”, così esordisce ai nostri microfoni proprio al termine della finale giocata domenica. Non nasconde la sua felicità spontanea e genuina, ma “prima della finale contro la mia ex squadra ero già felice, al di là del risultato del campo, perché per noi della Sambenedettese era la prima finale. Con la vittoria dello scudetto ovviamente sono molto contenta per me e per le mie compagne”. Una campionessa sulla sabbia ma che non dimentica il suo recente passato. Al termine del match ha abbracciato con molto affetto tutte le avversarie: “Ho ringraziato tutte le compagne del Terracina perché ho trascorso un mese lì, in cui siamo state insieme, abbiamo vissuto gomito a gomito, tra allenamenti, pranzi, momenti extracalcistici e quindi le ho ringraziate di vero cuore“.

Adri (questo il nome riportato sulla sua maglietta da gioco) ci parla anche delle differenze tra Italia e Brasile: “Il calore e la passione per questo sport sono identiche, non vedo molta differenza da questo punto di vista. Entrambi i Paesi sono molto accoglienti e calorosi. Sicuramente in Brasile c’è un clima più caldo per più mesi all’anno e dunque c’è più tempo per giocare a beach soccer”. E sulla differenza tecnica, ecco il suo pensiero: “Dal punto di vista tecnico, il livello del beach soccer italiano non è lontano da quello brasiliano. Ho visto tante buone squadre e ottime atlete che hanno espresso anche un bel gioco. Qui in Italia si può ancora crescere, ma direi che la strada è quella giusta”.