Home / ANEDDOTI  / Michele Scorrano il “Capitano” che ha fatto sognare Campobasso

Michele Scorrano il “Capitano” che ha fatto sognare Campobasso

Nella provincia italiana esistono storie di uomini semplici che sono rimaste impresse e tramandate nell’immaginario dei tifosi e degli avversari.
Si! Gli avversari. Certi atleti hanno un carisma tale che riescono ad ottenere rispetto e ammirazione anche dai tifosi avversari. Temuti e Rispettati.
Uno di questi è Michele Scorrano che ha portato la fascia di capitano, per oltre un decennio, del Campobasso calcando i campi della D fino ad arrivare in B e ad un passo dal sogno.
Uno degli aneddoti rimasti impressi e tramandati è quello con Bruno Giordano.

scorrano in Lazio-Campobasso del 1982 – 0 a 0.

Alla prima partita in serie B (12 settembre 1982) negli spogliatoi prima che iniziasse la partita, Giordano faceva il gradasso domandano a Manfredonia ed agli altri suoi compagni “chi sa dov’è Campobasso”.
A fine partita mentre le due squadre tornavano negli spogliatoi Scorrano avvicinò Giordano e gli disse “adesso non te lo scordi più dov’è Campobasso”.
Mister Claguna così commentò la gara: “Abbiamo preso contatto con la dura realtà del campionato”. La replica di mister Pasinato: “Avevo studiato molto questa partita e poi, Scorrano, ha pressoché annullato Giordano”.

Gara di ritorno.

Giordano doveva togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Pronti via e il Bruno laziale tentò subito di ridicolizzare Scorrano con un tunnel a centrocampo.
Tentativo fallito e Scorrano digrignando i denti gli disse: “Davanti al mio pubblico porta rispetto… oggi non tocchi palla” e così fu. Campobasso-Lazio 1-0.
La stagione successiva qualcuno cominciava a sapere dove si trovava Campobasso.
Infatti, i lupi molisani conquistano un successo dopo l’altro, battendo squadre del calibro di Lecce, Palermo e Atalanta, e sfiorano la promozione in Serie A chiudendo la stagione al 5° posto, a soli 5 punti dalla promozione.
Ecco come lo ricordano i tifosi dopo la sua prematura dipartita: “A Campobasso c’è solo un capitano: Michele Scorrano.
Basso e nervoso, con la maglia numero due dietro le spalle e quei baffi folti. Era nato a Ururi, nella sacca di cultura arbereshe molisana. A poco più di sessanta chilometri da Campobasso. Ha Accompagnato la squadra dai campetti polverosi dell’Interregionale fino alla storica sgroppata in B dove il Campobasso rimarrà per cinque stagioni.
Quella del Campobasso in B è stata un’epopea, accarezzando persino il sogno della Serie A.
La sua avventura a Campobasso era durata ben 383 partite, tutte disputate con la stessa maglia addosso e, buona parte, con la fascia bianca al braccio. Quella del capitano”.

Foto archivio Campobasso Calcio

Leggi anche:

KEVIN MARULLA: “MIO PAPA’ E’ STATO L’ANTIDIVO. QUEL GOL CON LA CRONACA DI PIZZUL L’HO RIVISTO TANTE VOLTE”

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).