Nazionale Trapiantati, altra giornata di festa: “Lo sport ancora di salvezza”
La Nazionale Trapiantati ha vissuto un’altra giornata destinata ad entrare nella storia. In occasione dell’ultimo raduno, infatti, i ragazzi hanno affrontato una formazione composta da produttori e commercianti di vini pregiati ricevendo un’accoglienza straordinaria e che ha permesso a tante persone trapiantate di recente o in attesa dell’intervento di trovare la forza e la serenità necessaria per andare avanti senza mai perdere sorriso e speranza. “Sono gli 11 del vino, come simpaticamente ci piace chiamarli” ci hanno riferito alcuni dei responsabili “li abbiamo conosciuti per la prima volta a Favignana in un incontro di calcio organizzato due anni fa da Salvatore Braschi, il consigliere comunale. Li ringraziamo per l’affetto che ci hanno dimostrato e per la splendida giornata condivisa assieme”. La redazione del sito Ilbellodellosport ha contattato Giorgio Enzo, in passato importante centrocampista del Lecce, per raccogliere le sue sensazioni: “Sul campo è finita 1-1. Fa piacere non perdere, ma vi posso assicurare che il risultato è davvero l’ultimo dei nostri pensieri. Sono eventi che consentono a molti di noi di capire ancora di più che siamo persone perfettamente normali e che, dopo un trapianto, possiamo condurre una vita serena pur consapevoli di dover restare sotto controllo medico. Anche il post partita è stato bello: siamo stati a cena, abbiamo mangiato e bevuto in un clima di grandissima cordialità e amicizia. Siamo sempre felici quando ci invitano a questo tipo di manifestazioni, la visibilità è un qualcosa di molto importante: la gente non immagina quanto lo sport, per un trapiantato, possa essere ancora di salvezza e di speranza. I sacrifici sono molteplici, ma li sosteniamo volentieri. E’ stata anche l’occasione per una riunione tra tutti i partecipanti utile a fare il punto della situazione sulle future iniziative”
Giorgio Enzo prosegue parlando dei programmi per i prossimi mesi e delle difficoltà riscontrate nell’organizzazione degli eventi: “Le spese ci sono e di questi tempi non è facile, ci rendiamo conto che le amministrazioni comunali delle città che ci ospitano devono seguire un iter molto rigido per reperire fondi che ci agevolino nello svolgimento dell’attività. Sin qui i rimborsi spese ci sono sempre stati e ringraziamo chi ci sostiene anche economicamente. La nostra agenda è piuttosto fitta di impegni: essere a Coverciano, struttura off-limits per molti, è un onore e una gioia. Gireremo l’Italia da Nord a Sud: ci aspettano impegni a Palermo, a Biella, a Cervia, in tante località che hanno inteso convivere un’esperienza emozionante con noi. Ribadisco il concetto: ci sentiamo a tutti gli effetti persone normali e desiderose di vivere al meglio, per chi ancora deve subire il trapianto lo sport è un veicolo sociale fondamentale, imprescindibile. Anche io avevo paura prima dell’operazione, ma la voglia di essere in campo e di divertirmi con gli amici ha garantito la spinta emotiva in più assolutamente necessaria. Viva lo sport, quello sano. Siamo fieri di aver sposato questo bellissimo progetto”.