“Negri. Sport in USA”: documentario sulla storia degli sportivi afroamericani
La visione di questa pellicola, che si presenta con un titolo volutamente provocatorio ma altrettanto stimolante, è stata concessa alla nostra redazione da Francesco Gallo, il quale ha scritto e diretto personalmente questo documentario. L’obiettivo finale della produzione è quello di raccontare, tramite la voce stessa dell’autore, la storia degli atleti afroamericani attraverso le vicende degli sportivi che più si sono distinti nella storia. In America, nonostante le tante battaglie affrontate, il razzismo è ancora diffuso e il messaggio iniziale “il documentario andrebbe proiettato al massimo volume” vuole essere un forte messaggio per cercare di coinvolgere lo spettatore non solo ad assistere con attenzione, ma anche a divulgare e ricordare i temi affrontati.
Le varie vicende vengono narrate con l’ausilio della proiezione di immagini, le quali si rivelano sempre estremamente pertinenti e ben correlate. Ogni periodo storico, anticipato da una precisa localizzazione temporale, è narrato con estrema cura e passione e non risulta dispersivo: la complessità di alcune vicende, che potrebbe causare confusione temporale, viene agevolata dalla precisa collocazione storica che permette allo spettatore di immedesimarsi negli eventi e correlarli correttamente tra loro. Durante la proiezione, vengono descritte le gesta di sportivi di assoluto valore come Mike Tyson, Muhammad Ali, Marshall Taylor (conosciuto anche come “il ciclone nero”), Jesse Owens, Kobe Bryant, Serena Williams e tanti altri.
Nella storia sono tanti gli atleti afroamericani ad essere stati campioni intramontabili, e il narratore ha definito molto chiaramente nel documentario il concetto di campione: “Un vincente è tale, ma un campione cambia lo sport“. Il documentario, della durata totale di circa due ore, termina con un racconto delle ideologie di Barack Obama. Il politico americano ha ereditato una situazione economica molto critica, ma nonostante ciò ha sempre messo al centro dei suoi pensieri la giustizia e l’uguaglianza sociale.
Il narratore ha appositamente concluso la pellicola affrontando questo tema paradossale, perché nonostante il grande impegno profuso da Obama, il bilancio finale del suo mandato si rivelerà nettamente diverso da quanto sperato. Le ferite razziali in America non sono state curate, e attualmente rimane esempio di grande divisione sociale. “La strada è ancora lunga, ma un giorno il cambiamento arriverà“: è questo l’ultimo e positivo messaggio lanciato dal narratore.
FOTO: Locandina ufficiale documentario