Bisogna sapere che il mondo del calcio più si diventa grandi e meno permette ai suoi appassionati di poter emergere. Giunti ad una certa età la strada diventa stretta, anzi strettissima. Solo in pochi riescono ad intraprenderla e pochissimi riusciranno ad arrivare alla meta.
La strada è sempre piena di insidie e, a volte, di ingiustizie perchè, a nostro avviso, il calcio è sempre più malato e non sempre premia i meritevoli.
Il degrado del calcio italiano è palese e spesso spezza i sogni di un giovane atleta all’improvviso.
Antonio Romano è un ragazzo del 2003, lo scorso nella Salernitana (Giovanissimi Regionali) allenata da mister Costantini che aveva costruito un bel percorso formativo di gruppo.
Il loro risultato più sorprendente fu la vittoria al Torneo di Pescara. Sorprendente non tanto per il risultato in sè ma per il fatto che quella manifestazione fu giocata, praticamente, su campi innevati.
La formazione di mister Costantini aveva battuto agli ottavi il Taranto ai rigori; ai quarti la formazione di casa del Pescara. La semifinale invece non si disputa proprio per via del campo ghiacciato e la vittoria viene attribuita alla Salernitana per via della differenza reti (10 fatti e 0 subiti). In questa manifestazione il nostro Antonio Romano ottiene il premio di capocannoniere.

A fine stagione la Salernitana decide di lasciare a casa molti atleti di quella squadra e tra questi ne paga le spese anche Antonio Romano che per restare vicino casa sceglie di giocare con la Battipagliese 1929 e viene impiegato sia nella categoria Mini Giovanissimi sia nei Giovanissimi Regionali.
Il suo sogno continua, la sua voglia di indossare una maglia in una squadra importante non si è mai assopito. Il suo impegno è encomiabile, la sua voglia di emergere è il suo pallino da diversi anni. L’attaccante corre e guarda la porta… con la speranza che la sua conclusione sia vincente. Ed il sogno continua ancora.