Sabina Vitobello, della Pallamano Oderzo, ha fatto di questo sport la sua vita: “In realtà mi sono accostata alla Pallamano all’età di 11 anni grazie al Professore Dal Molin che mi ha notata durante le ore di Educazione Fisica a scuola”.
Il suo esordio nelle giovanili: “Ricordo di aver esordito durante una trasferta a Udine nel 2012, credo che fosse il campionato under 14 e di aver segnato dopo pochi secondi dal mio ingresso in campo. Da allora ho sempre fatto parte integrante di quella che considero la mia seconda famiglia, la Pallamano Oderzo”.
Il suo senso di appartenenza: “sono molto orgogliosa di difendere i colori giallo-neri della squadra, tra l’altro sono anche l’ideatrice del nostro motto “ se va bene bene, se va male bere”, che sottolinea lo spirito di amicizia e di complicità che regna nello spogliatoio”.
Arriva la serie A e al primo anno la squadra si fa subito notare: “Nel corso della passata stagione abbiamo cambiato la guida tecnica, il nuovo allenatore dall’alto della sua esperienza ci ha trasmesso una consapevolezza nei nostri mezzi e una cattiveria agonistica che prima era venuta un po’ a mancare. È riuscito a tirar fuori da ognuna di noi il meglio, sfruttando bene le nostre caratteristiche. Dopo la vittoria in Coppa Italia contro il Salerno, in realtà, abbiamo avuto ancora modo di affrontarlo e purtroppo a causa di una serie di episodi sfavorevoli non siamo riusciti a bissare il successo: proveremo a rifarci in questa stagione, ci crediamo molto!”
Al loro secondo anno sono già una realtà consolidata e con obiettivi importanti nel mirino:
“Credo che l’obiettivo di tutti sia migliorare il quinto posto della scorsa stagione, arrivare prime ancora meglio. Inoltre giocheremo la Coppa Italia qui a Oderzo e chiaramente ci teniamo molto a fare bella figura e dare il massimo in campo mostrando chi siamo veramente, perché nonostante i nostri risultati positivi sono convinta che possiamo dare ancora di più.
Quel è l’atlete che stima di più per caratteristiche tecniche e caratteriali?
“Rotondo: mi ha sempre colpito per le sue capacità, riusciva ad apparire tranquilla durante partite importanti e ciò ammazzava l’avversario, ha una forte personalità in campo e l’ho sempre ammirata per questo. Dentro al campo è raro vederla sbagliare: ha una potenza fisica fantastica, una frusta al posto del braccio e un mirino nell’occhio con i suoi tiri perfettamente angolati, ma per fare ciò bisogna avere un’intelligenza in campo e di certo non le manca. Una giocatrice fantastica!
Fuori dal campo…. una più “pazza” non l’ho mai vista”.
La Rotondo in azione