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Offside: “40 1980-2020”, quel pallone sopra le macerie

MILANO (di Giuseppe Mautone) – Nuovo film in rassegna a Offside Film Festival, in corso di svolgimento a Milano. Ad essere proiettato è il film “40 1980-2020”, una pellicola a firma di Freda, Marciano e D’Avenia.

I residenti nelle regioni di Campania, Basilicata e Puglia, oltre che numerosi sportivi di tutta Italia, ricordano il dramma avvenuto in Irpinia nel 1980. È il 23 novembre e l’Avellino, coinvolto l’anno prima nello scandalo del totonero, si appresta ad affrontare il più quotato Ascoli tra le mura amiche con il forte handicap di 5 punti di penalizzazione. Gli irpini, guidati dal tecnico brasiliano Luis Vinicio, si impongono per quattro reti a due e in città si respira un clima di grande gioia e felicità. Alcuni tesserati, tra cui Salvatore Di Somma, Pierpaolo Marino e Mario Piga si concedono una serata di grande gioia e felicità con la famiglia e non immaginano minimamente cosa stia per accadere da lì a poco. Sono le 19.34 quando la terra inizia a tremare, causando in breve tempo (circa due minuti di scossa continua ndr) una delle catastrofi più brutte della storia del meridione. Il bollettino finale, stilato dopo giornate drammatiche di ricerche, recita ben 2914 morti e oltre 8000 feriti. Il compito di rendere ancor più veritiera la narrazione dell’avvenuto all’interno della pellicola, spetta al giornalista campano Ottavio Giordano:“Subito dopo la strage sono stato tutta la notte in piazza libertà e ho visto immagini difficili da raccontare. Le persone vedevano le case crollare e i propri affetti emergere, spesso senza vita, dalle macerie. A un certo punto i miei fratelli mi hanno visto lì e hanno iniziato a piangere esultando. Avevano visto un corpo di un uomo simile a me e ormai si erano convinti che io avessi perso la vita”. La mattina seguente alla catastrofe, l’allora dirigente Pierpaolo Marino, fece pubblicare sul corriere dello sport un annuncio che invitava tutti i calciatori dell’Avellino a presentarsi a Montecatini Terme per preparare in ritiro le seguenti trasferte di Pistoia e Udine. Giornata dopo giornata i campani non sempre hanno avuto vita facile: come raccontano gli ospiti del film infatti spesso e volentieri nei vari stadi d’Italia i tifosi e i giocatori avellinesi sono stati etichettati come “terremotati”. Sull’argomento sono intervenuti sia Juary e sia l’allora capitano Salvatore Di Somma: “Il termine terremotati ci dava grandi stimoli e grande voglia di giocare meglio dei nostri avversari. Ci sentivamo tutti appartenere al popolo avellinese, come in una grande famiglia e in città siamo stati amati ed elogiati. Il peso della responsabilità di regalare a quel popolo una gioia senza eguali era molto forte dentro di noi”. Di Somma invece ha raccontato gli avvenimenti di San Siro: “ A Milano siamo stati vittima di insulti poco piacevoli. Reiterata ripetutamente la parola “terremotati” non ci ho visto più e ho fatto un gestaccio ai tifosi di casa”. Al termine della stagione, all’ultima giornata e ai danni della Roma, l’Avellino ferma i giallorossi sul punteggio di 1-1 e conquista la tanto agognata salvezza. I giallorossi si dovettero accontentare del secondo posto e del conseguente scudetto alla Juventus, mentre in Campania si vinse un secondo campionato: L’Avellino nonostante gli sfavori del pronostico e la penalizzazione era salvo. Un popolo intero, appena pochi mesi dopo una strage orribile, era in festa ed esultante.

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