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Padre e figlio eroici: da soli in trasferta contro ottomila tifosi

Nel ‘catino’ infernale dell’Orogel Stadium di Cesena, in due contro 7.638 tifosi bianconeri. Padre e figlio, domenica scorsa, hanno seguito la loro squadra del cuore, il Castelfidardo, già retrocesso in Eccellenza, sul campo della capolista del girone, che ha un piede e mezzo in Serie C. Claudio Carli e il figlioletto Edoardo, nonostante l’assenza del tifo caldo della squadra biancoverde, non si sono persi di coraggio e, con sciarpe e bandiere, sono partiti dalla città delle fisarmoniche alla volta della città romagnola. Una passione che va oltre il risultato sportivo. “Sicuramente non avrei mai pensato a tutto questo scalpore. Ho solamente seguito la mia passione”, ci racconta Carli contattato dalla nostra redazione, “con me ovviamente c’era mio figlio Edoardo che, quando è possibile, mi segue. Di solito con me ci sono anche mia moglie e mia figlia di 6 anni, sempre con bandiera in mano e voglia di tifare”. Tante trasferte, tante domeniche lontano da Castelfidardo per sostenere i propri colori: “Francavilla, San Mauro in Pascoli, Cesena contro Romagna Centro, San Nicolò Teramo, Alfonsine in Ravenna, San Benedetto, Pesaro, sono innumerevoli le volte andati a tifare insieme con la mia famiglia, molte volte con i nostri amici e con i nostri Ultras che non hanno mai lasciato sola la squadra anche nei momenti più bui. I nostri colori hanno sventolato in ogni stadio d’Italia. Quest’anno in totale disaccordo con la società e con i giocatori da qualche partita gli ultras hanno deciso di contestare non seguendo più la prima squadra ma andando a tifare la squadra juniores”. Ma Carli è un tifoso ‘vecchio stampo’, segue la squadra da oltre 40 anni e ci tiene ad essere presente sugli spalti, a mostrare il suo vessillo: “Provengo da un calcio più antico e con una veduta più romantica, la passione per i colori della mia città va oltre la posizione in classifica e la categoria in cui si gioca”.

Foto inviate da Claudio Carli

 

 

 

 

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