Un’Avellino pazza e cinica, nello stesso tempo, sbanca il campo dell’Ascoli e si avvicina sempre di più all’obiettivo iniziale di una tranquilla salvezza. Solo dopo aver raggiunto i punti necessari si potranno tirare le somme e valutare se si ha la forza di puntare ad altro.

Intanto, una vittoria in trasferta importante, e coronata anche da quattro realizzazioni, mentre per quanto concerne il lato negativo, si è subito ancora tanto in difesa. Tre gol, subiti, dopo essere stata in vantaggio di due reti fanno pensare che qualcosa va ancora registrata. Sicuramente non il carattere, quello non è mancato. Recuperare, mentalmente, dopo un doppio vantaggio, la partita e vincerla non è da squadra senza spina dorsale.

La partita: pronti via e Mokulu fa sognare i tifosi irpini giunti al Del Duca con una doppietta nei primi venti minuti di gara. Col doppio vantaggio, sembra che la pratica Ascoli sia già archiviata, ma questo però non accade. Vuoi la reazione degli avversari, vuoi un atteggiamento di rilassatezza, l’Ascoli entra in campo e in poco tempo riesce addirittura a ribaltare il risultato. 24′  Jankto, 39′ e 43′  Cacia e l’Avellino è sotto alla fine della prima frazione.

La ripresa vede i lupi entrare in campo con la convinzione che questa gara non poteva essere dilapidata in questo modo e comincia ad accelerare. Insigne al 18′ agguanta il meritato pari, poi a due minuti dal termine un fallo di mano di Mitrea conceda a Castaldo un tiro dagli undici metri. Il gol del vantaggio fa impazzire di gioia i presenti allo stadio di Ascoli e, i pochi minuti che separano i lupi dai tre punti sono gestiti senza ulteriore affanno.