“La Salernitana femminile di calcio a 5 è, a mio avviso, un patrimonio della città e per questa ragione vorrei poter coronare il sogno di avere un palazzetto indor che possa essere nostro ma anche a disposizione delle altre realtà sportive”.

A margine della gara vinta contro Manfredonia, il presidente Pizzicara, svela una parte dei suoi obiettivi e progetti futuri.

Sulla partita: “È stata una gara combattuta dove le ragazze hanno lavorato su una situazione di gioco non usuale come quella di giocare contro una squadra con 5 elementi offensivi per oltre 10’ di gioco. Sono le cose su cui cerchiamo di lavorare a livello tattico”.

Ma anche sul gruppo e sulle giovani promesse: “Abbiamo un gruppo importante da un punto di vista umano e voglio che tutte sudano la maglia granata che indossano. Chi non è di questo avviso può cambiare aria. Per contro sono felice che le giovani stiano crescendo in modo esponiziale e che trovino sempre più spazio in campo”.

Il valore aggiunto: “Mister Mainenti è un lusso per il femminile. Con lui abbiamo ottenuto un cambio di mentalità importante e lo dimostra non solo i punti conquistati sotto la sua gestione dopo il subentro ma anche la diversa gestione della partita e della rosa. Non dinentichiamo che lui ha vinto anche con la Nazionale Italiana”.

Sul Marketing: “Siamo la prima pagina come consensi a livello Nazionale nel mondo femminile e questo è frutto di un’organizzazione che punta a consilidarsi a livello economico. Non ho nessuna intenzione di scomparire dal panorama Nazionale perché il nostro obiettivo non è necessariamente vincere subito e mettere un trofeo in bacheca, trofeo che mi darebbe soddisfazioni a livello personale ma, probabilmente, potrebbe significare poco amore per la squadra e per la città perché rischierei di vederla scomparire”.

50 anni di storia non sono pochi: “Il prossimo anno festeggeremo i 50 anni di attività e se siamo arrivati a questo traguardo e perché nel nostro cuore abbiamo una passione immensa che ci guida e ci da la forza di andare avanti a rincorrere un sogno”.