Polito, tra sociale e ricordo: “Andrea Fortunato, un esempio! Sì al passaporto ematico”
Ricordare la storica figura di Andrea Fortunato, seguire i giovani nel delicato percorso di crescita anteponendo a tutto la salute e lo studio, coinvolgere sportivi e società in una serie di attività che coniugano beneficenza, cultura, calcio e divertimento. Sono questi gli scopi principali della Fondazione “Fioravante Polito”, portata avanti da anni e con grandissimo senso di responsabilità da Davide Polito e da uno staff assai affiatato (tra cui spicca anche il giornalista Roberto Guerriero) che, lunedì prossimo, parteciperà con grande entusiasmo all’inaugurazione di una strada dedicata allo sfortunato calciatore salernitano scomparso quasi 25 anni fa a causa di una bruttissima malattia. La redazione del “Bellodellosport” ha contattato il presidente per un’intervista che riportiamo di seguito:
Anzitutto quanto è difficile, di questi tempi, portare avanti un’associazione così attiva nel sociale?
“Indubbiamente non è semplice,ma la nostra Fondazione lavora quotidianamente con grande entusiasmo e con la volontà di migliorarsi e coinvolgere il territorio. Fioravante era mio padre, scomparso prematuramente. Nel 2006 anche io ho avuto qualche problema di salute piuttosto serio e desideravo avviare un progetto che potesse essere rivolto soprattutto ai più giovani. A distanza di 13 anni posso dire che ci siamo tolti diverse soddisfazioni: le società sportive ci appoggiano e ci sostengono, molti ragazzi ci vedono come un punto di riferimento, anche la Salernitana ha avviato una fruttifera collaborazione consentendo al capitano di scendere spesso in campo con una fascia riportante i nostri simboli. E’ un grande onore, sono davvero soddisfatto”
Bella anche la battaglia per il passaporto ematico…
“Purtroppo molte persone pensano che i drammi riguardino solo gli altri o le persone di una certa età. La storia anche recente, tuttavia, insegna che nessuno è immune da questi brutti mali ed è nostro dovere prevenire e portare avanti una campagna efficace. Abbiamo ancora davanti agli occhi l’immagine del povero Morosini che cade a terra esanime mentre svolgeva la propria attività, di recente tutti abbiamo pianto per la morte di Astori. Non sta a me giudicare l’accaduto: ci sono fior fior di professionisti che li seguivano e che ancora oggi stanno cercando di spiegare fenomeni così drammatici. Per noi è già molto soddisfacente che un genitore decida di monitorare lo stato di salute del figlio attraverso un emocromo anche in giovanissima età. Ci tengo a ringraziare pubblicamente anche il dottor Ventre che, nel suo centro e per un prezzo simbolico, mette a disposizione competenza, professionalità ed apparecchiature per seguire i piccoli atleti accertandosi che il cuore stia bene e che le analisi del sangue siano in ordine. A volte un semplice prelievo può salvare la vita e speriamo che il mondo del calcio aderisca in modo massiccio. Il presidente Gravina, ai tempi della Lega Pro, approvò il nostro progetto, credo lo farà anche ora con la Lega di B. Tante scuole calcio ci hanno contattato esprimendo vicinanza e volontà di aderire”
Parliamo di Andrea Fortunato…
“Un altro ragazzo che ha perso la vita troppo presto, a causa di una malattia che non ha perdonato. Da salernitano e da tifoso non potevo non dedicargli buona parte delle attività della nostra Fondazione. Il calcio di oggi avrebbe tremendamente bisogno di un professionista e di un uomo come lui, potrebbe essere un simbolo come e più di un mito come Paolo Maldini. Eravamo tutti orgogliosi che un concittadino avesse la possibilità di giocare per la Juventus e con la Nazionale, la sua scomparsa rappresenta una ferita ancora aperta. Quando possibile cerchiamo di raccontare ai giovani chi fosse Andrea e quanto possa essere d’esempio anche se non è più tra noi”
Lunedì a lui sarà intitolata una strada, emozionato per questo evento?
“Moltissimo, colgo l’occasione per fare un appello affinché ci sia una presenza massiccia. La Fondazione Polito ha spinto tanto affinché potesse andare in porto anche questo progetto, iniziativa che assume ancora più valore perchè la strada è adiacente alla nostra Biblioteca dello Calcio che contiene centinaia e centinaia di cimeli sportivi donati da professionisti dei vari settori e oltre 9000 libri. E’ un punto di riferimento per società sportive, studenti, ragazzi, giovani calciatori. Promuovere lo sviluppo della cultura del calcio significa battersi per valori quali aggregazione, senso di appartenenza e amore per il territorio. Il Cilento ha risposto presente, anche la Salernitana ci sarà”
A proposito di Salernitana. A giugno ci saranno le feste per il centenario, sarebbe bello che venisse ricordata anche la figura di Andrea Fortunato…
“E’ un’idea che mi piace e che porterò all’attenzione dei diretti interessati. Andrea era un salernitano, rappresentava Salerno in giro per l’Italia e sono convinto che la nostra squadra di calcio sarà onorata di ricordarlo in occasione della festa del centenario. Ringrazio davvero di cuore la proprietà e in particolare il team manager Salvatore Avallone che ha sempre aderito a qualsivoglia iniziativa, anche lunedì sarà presente in Cilento e potremo approfondire il discorso”
In uno sport malato e con tante problematiche spicca la vostra realtà. Una realtà che meriterebbe la ribalta nazionale…
“E’ vero, a volte i giornali dedicano le prime pagine agli avvenimenti più tristi e un trafiletto a chi si batte per il sociale attraverso lo sport. Noi portiamo avanti il nostro percorso felici dei risultati ottenuti: il passaporto ematico sta diventando una piacevole realtà, ne siamo felicissimi. L’attenzione dei media, dei tifosi e delle società sportive ci dà la forza per andare avanti, dobbiamo continuare su questa strada”
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