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PRESENTATO IL SESTO REPORT SUL CALCIO ITALIANO, STAGIONE 2014/2015

Oltre quattro milioni di praticanti, circa un milione e 400mila tesserati, 610mila partite disputate in un anno: sono solo alcuni dei numeri della struttura del sistema calcistico italiano, con riferimento alla stagione 2014/2015, pubblicati nella 6ª edizione del ‘ReportCalcio’, lo studio della FIGC sviluppato in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC (PricewaterhouseCoopers) presentato nei giorni scorsi presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati in Piazza Montecitorio a Roma.

Il Report, strutturato in otto capitoli, analizza i numeri relativi alla dimensione dell’attività a livello professionistico, dilettantistico e giovanile, dal profilo sportivo, mediatico e commerciale delle Nazionali italiane a quello economico, fiscale e previdenziale del mondo professionistico, mentre i dati relativi al numero complessivo di spettatori offrono lo spunto per analizzare la situazione degli stadi italiani.

Nel documento sono presenti anche un’analisi dei modelli di governance del calcio professionistico e un benchmark internazionale con i dati dei principali campionati europei e mondiali. Ad una leggera diminuzione degli atleti professionisti (dai 14.447 del 2010/2011 ai 12.211 del 2014/2015) e dei dilettanti (da 466.371 a 388.954), fa da contraltare l’incremento dei calciatori impegnati nell’attività del Settore Giovanile e Scolastico (da 670.589 a 698.290).

Il movimento economico complessivo del calcio italiano produce un giro d’affari stimabile in circa 13,7 miliardi di euro, dato in crescita negli ultimi 10 anni di oltre il 50%. Resta critica la situazione relativa all’impiantistica e all’affluenza negli stadi: il riempimento medio della capienza supera infatti il 50% solo in Serie A, per poi scendere al 41% in Serie B e al 24% in Lega Pro. Il potenziale economico ancora inespresso appare significativo: nell’ipotesi di riempimento della capienza dell’80% degli impianti (rispetto al 55% attuale), i club della Top Division italiana sarebbero in grado di ottenere quasi 100 milioni di euro di ricavi da gare aggiuntivi, dato che sale a quasi 178 milioni nel caso di utilizzo del 100% dei posti disponibili.

Un altro aspetto peculiare riguarda il ruolo sempre più importante giocato dal calcio italiano nel Sistema Paese, ad esempio sotto il profilo della contribuzione fiscale e previdenziale (pari a 1.052,9 milioni).

mesposito_it@yahoo.it

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