Pulcini 2005: Scuola Calcio Belardi vs Terzo Tempo
Pasquale ha dormito poco, stranamente si è svegliato più pimpante del solito per andare a scuola – lui che a scuola ci va spesso malvolentieri – ma in questo anonimo martedì invernale una ragione speciale lo anima. È stato convocato per una gara di campionato, in trasferta, addirittura ad Eboli! Campionato provinciale Pulcini a 7, categoria 2005, avversari i bambini della scuola calcio Emanuele Belardi per la terza giornata di campionato. Avversari poi, che parolone, Pasquale e il suo sorriso non conoscono il significato di un termine così impegnativo; è solo un’occasione per nuove esperienze, nuove conoscenze, nuove emozioni.
Giornata soleggiata, cielo terso e tepore inusuale per l’ultima decade di gennaio, gli occhi sgranati di Pasquale, affamati di mondo, come quelli di ogni bambino a dieci anni, fanno da cornice al viaggio in auto verso il campo da gioco tra un saluto e una linguaccia ai compagni di squadra, al dolce Francesco, al mite Livio, al buon Pierpaolo, al caro Mattia, al simpatico Tiziano, al guascone Giuseppe… Un cenno di intesa, dietro il vetro appannato, con mister “cavallo pazzo”, alias Claudio Grimaudo, e la meta è raggiunta. Ad attendere in loco la rappresentativa del Terzo Tempo tanti altri bambini bardati di tutto punto in altri colori, ma con gli stessi sguardi, gli stessi sogni, la stessa passione. Un signore canuto col viso scavato dal tempo, sorriso appagato e tuta d’ordinanza, allena i padroni di casa e arbitra, si fa per dire, ma non ce n’è bisogno, la gara, che scorre via tra gesti tecnici di buona fattura e clamorosi errori. Nel mentre il gesto più bello: la stretta di mano di Giuseppe al portierino di casa che gli strozza in gola l’urlo del goal. Molto bravo l’estremo difensore a parare, ancora più bravo l’attaccante del Terzo Tempo ad avvicinarlo per complimentarsi. Una lezione di vita: ancora una volta i bambini ci insegnano qualcosa. Dovremmo imparare a guardare il mondo con i loro occhi.
Il sole intanto fa capolino dietro l’ultima collina e col tramonto se ne va la giornata. La stanchezza prende il sopravvento ma non vince il sorriso che rimane radioso sul volto meraviglioso di ogni bambino. Il risultato? Boh, un dettaglio insignificante tra un sogno e un’emozione aspettando la prossima avventura.