Home / APPROFONDIMENTI  / Quando il calcio mette il freno alla “devianza sociale”

Quando il calcio mette il freno alla “devianza sociale”

Lo sport spesso nasconde storie che lasciano senza parole chi le ascolta e salva dalla “devianza sociale” diversi ragazzi che, altrimenti, continuerebbero a credere che il loro modo di essere sia quello giusto.
Abbiamo incontrato Peppe De Palma, ex calciatore professionista, il quale ha dedicato diversi anni della sua vita a provare a rimettere nella giusta direzione la mente e il cuore di ragazzi che hanno alle spalle situazioni familiari spesso drammatiche.
“Ho collaborato per oltre 15 anni con il Tribunale dei Minori e devo dire che questa esperienza mi permette di comprendere bene diverse dinamiche”.
Come nasce il progetto?
“In realtà spesso mi contattano associazioni e mi chiedono di inserire in un gruppo sano qualche elemento da dover aiutare. E’ chiaro che per poter riuscire nell’obiettivo bisogna lavorare inserendo un solo elemento per volta perchè, altrimenti, sarebbe più complicato ottenere certi risultati”.
Utilizza la Scuola Calcio Eden Soccer come quartier generale delle sue “battaglie”: “Ovviamente prima di accettare di introdurre in gruppo un ragazzo con devianza devo conoscere la storia della sua vita. Solo conoscendo il motivo del suo comportamento si riesce ad essere più incisivi ed ottenere risultati”.
L’obiettivo sportivo viene in secondo piano: “Quando, poi, riesci a dargli la possibilità di farli giocare a calcio in categorie importanti il risultato è duplice come la mia soddisfazione”.
Il bello dello sport è anche questo: dare la possibilità, insegnando a rispettare le regole, ad essere uomini nella vita: “Ci tengo a precisare che il mio metodo educazionale è molto efficace se si riesce a lavorare su ragazzi più piccoli, spesso, però a 13 – 14 anni, riuscire a cambiare il loro destino è molto più complicato”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).