Una nuova squadra di basket in carrozzina giovanile nasce a Rieti grazie al Candido Junior Camp OSO. Dopo Palermo, nel 2017, e Porto Torres, nel 2018, anche Rieti farà parte di questa grande famiglia del basket giovanile nato grazie allo stimolo del camp dedicato a Cannavò del quale, nel 2019, cade il decennale della morte. Anche Parma, dove si è svolto l’ultimo Candido, si sta organizzando con una piccola accademia, guardando al futuro con molto ottimismo, così come continuano i movimenti di Firenze e di Sassari.
Galeotta è stata la tappa di Pontecagnano Faiano, andata in scena a fine giugno: “Mio figlio ha partecipato all’edizione campana del “Candido” – racconta Milena Tuterti, mamma di Luigi Topo, uno dei ragazzi del camp e attuale responsabile del neonato settore giovanile della NPiC Rieti – Quest’estate, mi si è veramente aperto un mondo: ho riscoperto una quotidianità dal punto di vista genitoriale che non ricordavo, ho condiviso esperienze con altre mamme, altri papà, sentendomi parte di un gruppo che ha voglia di aiutarsi. Proprio come fanno i ragazzi tra di loro: una bellezza soltanto a guardarli. E Luigi, 12 anni a dicembre, dall’esperienza fatta con il Candido è letteralmente sbocciato: dice la sua, si propone, ha sempre cose da raccontare. Lo consiglio a tutte le mamme del mondo”. Parlando con il giocatore-allenatore della NPiC Rieti, Roberto Scagnoli, ecco il guizzo: “Gli ho spiegato la folle idea di creare una squadra giovanile in questa città e lui, che aveva già iniziato questo proposito, è stato dapprima cauto, poi sono riuscita a trasmettergli tutta la voglia che avevo e, durante l’estate, abbiamo girato, tutte le feste, tutte le sagre, presentando così il nostro progetto. È stato in questo modo che abbiamo trovato i bambini che, attualmente, sono arrivati a dieci ma che speriamo possano crescere ancora e ancora. Del “Candido”, c’è anche Samuele da Lecce che ha una mamma “pazza come me”. Lei ha voluto fortemente che suo figlio facesse parte di questa squadra: come faremo organizzativamente non lo so– ride – ma il cuore oltre l’ostacolo ormai lo abbiamo gettato”.
Nella foto Giulia Saba ed Elisabetta Bisegna, due ragazze della Nazionale che hanno partecipato alla tappa di Pontecagnano. Leggi qui sotto le loro storie ‘parallele’.
Lo sport è la culla del sorriso. Intervista a Giulia Saba ed Elisabetta Bisegna