SALERNITANA, LE PAGELLE: NON BRILLA NESSUNO, MENICHINI IN CONFUSIONE. ZITO NON INCIDE, BENINO LA DIFESA
Proponiamo di seguito le pagelle della Salernitana dopo lo scialbo pareggio casalingo contro il Vicenza:
Terracciano 6: smanaccia goffamente un pallone calciato da Ebagua dai 20 metri, per il resto ordinaria amministrazione e nessuna opportunità concreta per riscattare la papera di sabato scorso.
Ceccarelli 5,5: per l’onestà intellettuale palesata in sala stampa meriterebbe 10, ci tocca invece giudicare la sua partita sul campo e purtroppo ancora una volta ha deluso le aspettative. Non commette errori eclatanti, ma spinge troppo poco.
Franco 5,5: quando fa una piroetta su sè stesso al posto di crossare dal fondo si scatena l’ilarità del pubblico, forse ingeneroso verso un ragazzo che, con tutti i suoi limiti, è senza dubbio migliore di Rossi.
Bagadur 6: Menichini lo aveva visto in difficoltà, in realtà sfodera la solita prova positiva pur condita da un paio di evitabili sbandate.
Empereur 6,5: sbaglia qualche lancio, ma non è colpa sua se gli si chiede di fare anche il regista. Nel suo ruolo è perfetto e compie diversi interventi eccellenti in scivolata. Peccato per la traversa…
Tuia 5: regala agli avversari anche le rimesse laterali, nel primo tempo salta fuori tempo in due circostanze costringendo i compagni a ripiegare per evitare guai peggiori. Al 60′ è stremato, il mister preferisce tenerlo in campo e lo schiera terzino.
Zito 5,5: voglia di spaccare il mondo, qualche diatriba in settimana, ma tanto fumo e poco arrosto…
Ronaldo 5,5: quando ha la palla tra i piedi dà l’impressione di poter fare quello che vuole, forte della consapevolezza di essere tecnicamente bravo. Quando l’avversario ringhia ed alta i ritmi va in difficoltà.
Oikonomidis 5,5: rischia di farsi espellere quando stende Galano per evitare una ripartenza degli ospiti, Manganiello lo grazia. Impegna Benussi in due ottime parate, nella ripresa sparisce gradualmente anche a causa di una collocazione tattica inusuale.
Bus 5: si muove tanto, si danna l’anima, ma tenere fuori Coda in questa fase appare un azzardo. Non gli arrivano palle giocabili.
Donnarumma 5: gioca lontanissimo dalla porta e si danna l’anima per recuperare i palloni, quando entra Coda si sente più a suo agio e si muove meglio. Così come a Vercelli, anche stavolta non calcia mai in porta.
Gatto 5,5: si ostacola con Coda e sbaglia al 90′ il gol della vittoria. Quando riparte è sempre pericoloso.
Bernardini 6: ordinaria amministrazione
Coda sv.
Menichini 3: a Vercelli si era difeso dal 22′ della ripresa, oggi ha rinunciato totalmente a giocare affidandosi a cinque difensori bloccati e ad un centrocampo inventato e senza interdittori. Cambi tardivi e poco efficaci, come si fa a tenere fuori Coda in questo momento? In confusione.