Doveva essere la partita dell’anno, quella gara in cui i calciatori avrebbero dovuto sfruttare la spinta di un pubblico maestoso e fare un sol boccone di un canarino ben organizzato, forte in avanti, ma tutt’altro che irresistibile. Invece ancora una volta ha prevalso la paura di perdere che, come sempre, scaturisce dall’atteggiamento rinunciatario di un allenatore mediocre e dalla consapevolezza di essere tecnicamente scarsi. L’assenza del capocannoniere della squadra (troppo ingenuo sabato scorso ad Ascoli) non è alibi sufficiente così come l’ennesimo arbitraggio negativo: oggi la Salernitana non avrebbe segnato neanche con 50mila spettatori sugli spalti e con quattro tempi a disposizione. Quando sbagli la gara dell’anno limitandoti ad un solo tiro in porta e perdendo tempo pur di pareggiare vuol dire che meriti di retrocedere, fortunatamente l’avversario  si è accontentato e non si è mai reso pericoloso a cospetto di una difesa incerottata e che, tutto sommato, ha ben contenuto i temibili Granoche e Stanco. Vorremmo parlare della partita, mai come questa volta c’è pochissimo da scrivere. Nel primo tempo si segnalano un intervento risolutivo di Rossi in scivolata, un tiro in curva di Nalini, la disastrosa prova di Bus e Donnarumma e null’altro, nella ripresa una conclusione fuori di poco di Bus, un facile intervento di Manfredini su Gatto e una smanacciata di Terracciano su corner battuto da Bentivoglio. Spettacolo da Lega Pro per i 22mila dell’Arechi, infuriati e delusi per una prova ignobile e vergognosa che rischia di compromettere addirittura i play out…