“Sport di contatto a squadre miste”. Giorgia Quinti racconta la parità di genere nel Quidditch
Già in passato vi abbiamo parlato del Quidditch, lo sport nato dalla fantasia dell’autrice della saga Harry Potter J.K.Rowling, ma che negli anni si è imposto come vera e propria disciplina sportiva (clicca qui per approfondire). Oggi 8 marzo, festa della donna, vogliamo parlavi di una delle tante caratteristiche che rendono singolare questo sport, ossia quello di avere per regolamento squadre miste. Per farlo abbiamo contattato Giorgia Quinti, membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Italiana Quidditch A.S.D, presidentessa della sportiva “Roma Quidditch A.S.D.” nonché capitano e fondatrice della squadra “Virtute Romana Quidditch”. Da giocatrice Giorgia ha vinto tre titoli italiani, ha partecipato a tutti i tornei nazionali dalla stagione 2013/2014 ad oggi e a due European Quidditch Cup, con la Nazionale Italiana ha preso parte agli Europei di Sarteano del 2015 e ai mondiali di Francoforte del 2016.
Il fatto che il Quidditch abbia nel suo regolamento l’obbligo per le squadre di essere formate da giocatori di genere diverso è un elemento poco comune nello sport. Come vivi da giocatrice questa situazione? A riguardo, quali aspetti positivi e quali negativi hai riscontrato nella tua esperienza?
“Il fatto che sia uno sport misto è sicuramente una delle cose che più mi ha colpito del Quidditch, soprattutto perché si tratta di uno sport di contatto, e solitamente questo tipo di sport sono sempre divisi in base al sesso. Onestamente questa per me è una caratteristica molto stimolante. Sicuramente gli uomini sono più avvantaggiati delle donne per alcuni aspetti, ma non credo comunque che, per questo motivo, le ragazze siano meno brave o abbiano meno potenzialità degli uomini. Ognuno ha le proprie caratteristiche e deve puntare su quelle. Gli aspetti negativi penso siano riscontrabili solo a livello mentale qualora di pensasse di non poter essere all’altezza di un ragazzo dal punto di vista della forza fisica o della velocità. Le donne devono lavorare sui propri punti di forza per arrivare allo stesso livello degli uomini. In generale penso che ognuno dovrebbe capire quali sono le proprie potenzialità e puntare su quelle, senza farsi influenzare dalle caratteristiche altrui”.
Quanto pensi sia importante lo sport per le donne e quanto ancora, devono lottare per poter essere gratificate come gli uomini dei loro sacrifici o privazioni?
“Penso che lo sport sia importante in generale. Sicuramente è vero che per una donna è più complicato, costruire una carriera lavorativa intorno allo sport, basti vedere nel calcio la differenza tra calciatori di serie A e la controparte femminile. E’ anche vero che a volte i traguardi sportivi raggiunti dalle donne sono meno “pubblicizzati” e resi noti. La cosa che più mi infastidisce però nello sport italiano è l’esistenza di sport di serie A, sport di serie B ed altri totalmente non considerati. Questo è a mio avviso un fattore che probabilmente incide anche sulla questione femminile e quindi sulla minore considerazione degli sforzi e dei traguardi delle sportive”.
Torniamo a te, da quanto tempo giochi a Quidditch e come mai ti sei avvicinata a questo sport?
“Gioco a Quidditch dal 2012 e onestamente mi sono avvicinata allo sport come fan di Harry Potter. Con gli allenamenti si capisce che in realtà si tratta di un vero e proprio sport, e non di un qualcosa legato esclusivamente al mondo della Rowling. Per me ormai le due cose sono completamente separate. Ciò che mi ha fatto avvicinare al Quidditch è stato sicuramente la passione per il mondo di Harry Potter, ma poi la bellezza di questo sport e l’aver conosciuto la comunità del Quidditch ha fatto il resto”.
L’Italia ospiterà a Firenze la prossima Coppa del Mondo di Quidditch. Quali sono le tue sensazioni a riguardo?
“Non posso che esserne entusiasta. Giocare con la Nazionale in casa, con la comunità del Quidditch italiano, parenti e amici che vengono a vederti e tifare per te è sicuramente qualcosa di emozionante. Così come deve esserlo poter vedere i propri rappresentanti entrare in campo e dare il meglio per la propria nazione. Da convocato o da tifoso insomma, vedere l’Italia giocare in casa, sarà sicuramente una bellissima esperienza. In più speriamo che l’evento porti ad una maggiore diffusione e sviluppo di questo sport, con nuovi appassionati e la nascita di nuove squadre”.
Proprio a riguardo della Coppa del Mondo che l’AIQ insieme con l’IQA, il Comune di Firenze e Human Company sta organizzando a Firenze per quest’estate (leggi qui la notizia), il presidente dell’Associazione Italiana di Quidditch Andrea Miglietta, contattato dalla nostra redazione ha dichiarato: “L’organizzazione della World Cup procede bene, non posso dire molto ma ci saranno parecchie news nelle prossime settimane. La Nazionale Italiana è prossima al primo test match stagionale (contro i campioni d’Italia) che verrà seguito da due allenamenti e un altro test. Si dovrà aspettare ancora un po’ per conoscere i nomi dei 21 azzurri che giocheranno a Firenze”.