SAVIANO E LONGOBARDI DELLA FRATTESE FEMMINILE: “NONOSTANTE LA ROTONDA VITTORIA, LA NOCERINA NON CI HA MAI MANCATO DI RISPETTO”
Una storia tutta da raccontare, una storia da “il bello dello sport” quello che è successo nella gara di ritorno tra Frattese e Nocerina nel campionato di serie C femminile. A raccontarlo due protagoniste della sponda opposta, vale a dire Maddalena Saviano,terzino di 24anni e
Dominique Longobardi, esterno di anni 28: “Durante la partita di ritorno con la Nocerina, che abbiamo perso per 10-1, eravamo in 10 in campo, e in porta c’era una ragazza non di ruolo che, stoicamente, si è sacrificata per amore della maglia e per rispetto alle compagne e agli avversari. In fondo essere squadra è, sopratutto, questo. Volevamo segnalare il comportamento della Nocerina che, nonostante i tanti goal segnati, non ci ha mai mancato di rispetto, mai una parola fuori posto, mai una frecciattina o una battuta che, alla fine, è sempre antipatica da sentire e subire. A fine partita non hanno nemmeno esultato, anzi, ci hanno solo salutato con il sorriso mostrandoci grande rispetto. Dobbiamo dire che il rispetto è reciproco. La bellezza del calcio femminile (e non solo). Purtroppo questi episodi si vedono raramente sui campi da calcio e quando accadono ti fanno amare ancora di piu lo sport che pratichi, nonostante le mille difficoltà e sacrifici ai quali siamo chiamati”.
Una squadra che in questa stagione non ha avuto molte occasioni di gioire, anzi: “Noi giocatrici, come al solito, ci mettiamo la faccia, nelle poche vittorie, nei pareggi ma, sopratutto, nelle sconfitte con goleade, come spesso sta accadendo in questo girone di ritono. Noi italiane porteremo a termine questo campionato, con la voglia di divertirci e cercando, domenica dopo domenica, di recuperare qualche ragazza americana che sta venendo meno all’impegno preso con noi. Questo non vuol dire che non le consideriamo parte della squadra e di questo progetto”.
Approfondite meglio questo concetto, cosa è successo e raccontateci la vostra storia personale?
“Quando abbiamo deciso di iniziare l’anno calcistico con la Frattese, non avremmo mai detto che questa squadra ci avrebbe coinvolte cosi tanto. Infatti, dopo aver avuto problemi con la societa con cui eravamo tesserate, ci siamo ritrovate a una settimana dall’inizio del campionato senza squadra e bloccate dal vincolo. La scelta è caduta sulla Frattese principalmente per la vicinanza da casa e poi perchè l’idea di ricominciare da una squadra nata quest’anno ci piaceva. Siamo la squadra femminilie della Frattese che milita nel campionato di serie D maschile, abbiamo la stessa società, società che ha messo a disposizione uno staff appositamente per noi, molto seria e attenta a tutte le nostre richieste. Entrando in squadra abbiamo da subito capito che non era una condizione di squadra “normale”, in quanto, su 25 tesserate, 19 sono ragazze americane, figlie dei soldati che vivono all’interno della base militare di Gricignano che, vivendo li insieme, non conoscono una parola della nostra lingua. Inizialmente, la situazione poteva risultare anche simpatica, ma a lungo andare si è mostrato un vero e proprio problema. Nonostante la bravura calcistica, non sempre ci seguono con piacere. Invece, noi ragazze italiane, che siamo un mix di ragazze esperte con altre al primo campionato, siamo riuscite a creare un bel gruppo e, ad ogni allenamento, e ad ogni partita, facciamo il possibile per far integrare le nostre compagne americane”.
Nonostante una buona società alle spalle, avete anche problemi importanti da risolvere?
“Proprio dalla partita contro la Nocerina praticamente non abbiamo un allenatore. Speriamo che presto venga rimpiazzato, per permetterci di allenarci e migliorare in previsione della prossima stagione”.
Una bella storia, una bella realtà che deve essere coltivata e migliorata, il primo anno è andato, tra le tante difficoltà, ora bisogna programmare la prossima stagione affinchè si possa riuscire ad integrare le ragazze italiane con quelle americane, casomai organizzando anche delle attività extra calcistiche che possano coinvolgere tutte nelle stesso modo.