Un derby non è mai una partita come le altre. Questo lo sanno i giocatori ma ancor prima i tifosi, che regalano sin da subito uno spettacolo di colore e tifo non
TERRACCIANO 6 cerca di fare il possibile tra i pali, ma non puo' niente quando oltre a badare agli attaccanti avversari deve fare i conti con le disattenzioni dei compagni di squadra.
Un'occasione persa. Bastano queste tre parole per sintetizzare al meglio il match tra Spal e Salernitana. Una sfida che, oltre a lasciare l'amaro in bocca, fa crollare le certezze difensive che accompagnavano
TERRACCIANO 6 nulla a che vedere con il match dello scorso anno, quando un guizzo di Citro lo beffò. Oggi è praticamente uno spettatore non pagante, non viene chiamato quasi mai in
Prima partita d'autunno, eppure ad illuminare le casacche granata c'è un sole che ha ancora qualcosa di estivo. Le voci a sostenere la squadra sono 9943, che non dimenticano anche gli attuali
Cesena – Salernitana, un match che rievoca ancora nei cuori granata quel goal al 94' di Bagadur, che lo scorso anno regalò i tre punti ai Campani. Ma questa è un'altra storia
TERRACCIANO 7 senza dubbio il migliore in campo. Esce alla disperata sulle incursioni Venete, ipnotizza gli avversari e infine si distende sul tiro di Siega da fuori. Le prova davvero di tutte
Luna piena e 11527 cuori granata a sostenere l'undici di Mister Sannino, che decide di schierare in campo un 4-3-1-2 contro il Vicenza di Lerda. Fuori Laverone dentro Perico.
Neanche un minuto di
TERRACCIANO 6: Dopo 6 minuti è trafitto dal tiro di Ganz, intuisce ma non riesce a sventare il goal. Difficile però attribuirgli grosse responsabilità. In ogni caso il numero 1 granata sente
Salernitana – Verona: una partita che sancisce l'uscita dall'incubo di 5 anni fa, quello che aveva portato i granata fuori dal calcio che conta. Il pubblico come sempre non fa mancare il