Finale con sorpresa al Tennis Village di Agropoli dove ieri, in una calda giornata di sole ed una folta cornice di pubblico, si è concluso l’Open con tremila euro di montepremi, main sponsor l’azienda hitech “Convergenze”, di cui 35% al vincitore, 17% al finalista e così via con percentuali dimezzate per ogni livello inferiore (8%, 4%, 2%).
Circa cento gli iscritti distribuiti in tre tabelloni: quello di 4.a categoria con quasi 60 giocatori, vinto da Scola; il tabellone di terza categoria dal quale poi i “nostri “Paolo Bianchini e Mimmo Gorga sono passati nel tabellone principale, con ventuno tennisti di seconda categoria pronti a duellare per la conquista della finale. Un bel successo, dunque, che conferma le ambizioni del giovane circolo agropolese nell’organizzazione di questo open, il terzo dopo la scissione dalla storica struttura dello Sporting in località Moio.
La prima sorpresa della giornata è stata quella di trovare in finale Giuseppe Fischetti, classe 1989, livello federale 2.3, numerose volte sparring di Francesca Schiavone, oggi in forza al Tc Nomentano, che è riuscito nell’impresa di battere la testa di serie n.2 del tabellone, il giovanissimo Antonio Mastrelia, classe 1994.
Dall’altra parte della rete, come da pronostico, Fischetti ha così trovato la testa di serie numero uno, il toscano Matteo Fago (2.1), noto alle cronache locali per aver vinto solo qualche settimana fa il torneo “S. Matteo- Generali Cup” di Salerno, open con 10 mila euro di montepremi. Una finale che inizialmente sembrava predestinata in favore di Fago, subito portatosi avanti per 3 giochi a zero e poi con facilità fino al 5-1, ma qualche errore di troppo, soprattutto nel dritto che stentava a trovare la pallina, ha rischiato di complicargli il primo set facendo risalire l’avversario fino al 5-4 , per poi chiudere il set al game successivo.
Il secondo set vedeva invece il giocatore toscano e testa di serie numero uno del torneo soccombere abbastanza velocemente 6 giochi a 2 in favore di Fischetti, il cui gioco si caratterizzava per una maggiore regolarità più che per l’esplosività dei colpi, riaprendo quindi il match ad un inaspettato terzo set: qui il rovescio bimane e micidiale di Fago ha fatto senza dubbio la differenza, non ostante Fischetti tentasse di arginarlo con tutte le proprie forze e capacità tecnico-tattiche, riuscendovi solo in parte e cedendo infine per 7 giochi a 5.
E’ stata dunque una finale bella, sorprendente per le sue altalenanti fasi di gioco, e degna chiusura di un ottimo torneo funestato nel corso della settimana da quale temporale di troppo, la cui unica pecca organizzativa – va sottolineata – è stata quella di non servirsi del giudice di sedia e dei raccattapalle per due finalisti che hanno degnamente onorato con il loro bel gioco il dio pagano del tennis.