Si è concluso ieri il Torneo di Natale di tennis, competizione che ha registrato la partecipazione di 64 giocatori suddivisi in otto squadre, a loro volta modellate in base a quattro fasce di abilità.
Un torneo partorito dalla fervida mente del direttore sportivo del Dopolavoro Ferroviario, Felice Pisapia, il quale ha fortemente voluto – e ottenuto – l’adesione di più circoli e di giocatori provenienti da ambienti tennistici diversi.
La formula adottata è stata nuova e accattivante non solo per il coinvolgimento sinergico di strutture, atleti e abilità, quand’anche – e soprattutto – per il range anagrafico molto ampio, con giocatori di età compresa tra i 20 ed i 70 anni. Un cocktail ben equilibrato che ha unito tutti nella grande passione per il tennis e che ha reso questo torneo unico nel suo genere in tutto il panorama provinciale.
Anche la finale ha riservato una inaspettata quanto bella sorpresa. Il 23 dicembre scorso, infatti, dopo una intera giornata di sfide e di sano agonismo, il risultato tra le due squadre contendenti il trofeo era ancora in parità, senza vincitori né vinti. Alla soluzione di un ulteriore doppio di spareggio è stata così preferita la formula più sportiva e amichevole della ripetizione, stavolta giocando però solo i quattro doppi per ogni fascia di competenza, senza i singolari. Ma ieri, ancor una volta, dopo una bella giornata di sport nel massimo della correttezza e dell’amicizia, il risultato è stato di parità assoluta. Che fare?
I due capitani, di comune accordo, hanno quindi stabilito che, sicuramente per la prima volta in un torneo di tennis, non vi sarebbe stato alcun perdente, preferendo una scelta salomonica che proprio in virtù dello spirito amatoriale della competizione ha conclamato vincitori tutti e sedici i componenti delle due squadre. I quali, manco a dirlo, si sono subito dati appuntamento in un noto ristorante per dirimere la questione, stavolta a colpi di forchetta e non di racchetta.
E’ anche questo il bello dello sport.