A tu per tu con Stefano Chiariello: intervista al difensore salernitano classe ’96
“Darò il 100% affinché la squadra possa centrare l’obiettivo prefissato dalla società”. Il difensore salernitano classe ’96 Stefano Chiariello è carico in vista della nuova esperienza che lo attende a Gragnano.
Raccontaci le tue precedenti esperienze calcistiche
“Ho iniziato a giocare a calcio a sei anni, muovendo i primi passi nella Scuola Calcio Primavera. Successivamente ho militato tra le fila della Scuola Calcio Millenium e del Pellezzano 2000, riuscendo a meritarmi il passaggio nel settore giovanile della Paganese. Col sodalizio azzurro stellato ho disputato un torneo Allievi Nazionali ed un campionato Berretti. Dopo l’esperienza a Pagani, mi sono trasferito a Melfi, vivendo la prima importante esperienza professionale lontano da Salerno e dagli affetti familiari. In Lucania, non solo ho conseguito il diploma presso l’istituto alberghiero, ma ho anche disputato un buon torneo Berretti, meritandomi sovente la possibilità di allenarmi con la prima squadra. Dopo le due panchine nel corso del torneo di Lega Pro dell’anno precedente, nella stagione successiva ho esordito da titolare in Coppa Italia nella sfida disputata al Menti di Castellammare di Stabia contro la Juve Stabia, schierato da difensore centrale. Dopo varie panchine racimolate in Lega Pro, mi sono trasferito all’Agropoli in serie D. Lì ho giocato tutto il campionato da titolare, contribuendo al raggiungimento di una difficile salvezza anche attraverso quattro reti segnate. La seconda stagione con la società salernitana ha portato in dote altre 25 presenze da titolare, ma anche una dolorosa retrocessione in Eccellenza. Quest’anno giocherò in D col Gragnano”.
Quanto ti inorgoglisce il fatto di essere uno degli ultimi salernitani doc, cronologicamente, ad avere esordito in terza e quarta serie?
“Tanto. Sono molto contento di essere stato ripagato dei tanti sacrifici profusi, riuscendomi a ritagliare tante piccole grandi soddisfazioni”.
Come mai pochi calciatori originari di Salerno riescono ad emergere calcisticamente?
“Purtroppo il mondo del calcio è molto particolare: a volte limiti caratteriali fanno sì che alcuni ragazzi finiscano per abbattersi alle prime difficoltà e delusioni, arrestando così la loro crescita”.
Perché hai scelto il progetto del Gragnano?
“Per il blasone della città, per la competenza dell’allenatore in quanto sono convinto che mi farà crescere molto e per la squisitezza della società che mi ha cercato”.
Quali sono gli obiettivi di questa stagione sportiva?
“Una salvezza da raggiungere prima possibile, senza precluderci la possibilità di ritagliarci altre soddisfazioni”.
Che differenze hai riscontrato tra terza e quarta serie?
“Personalmente ritengo che il campionato di D sia duro e difficile, utile alla maturazione dei giovani calciatori, mentre non me la sento di dare giudizi sulla serie C alla luce della mia poca esperienza in categoria. Mi limito a dire che un giovane calciatore deve essere maturo per potersi esprimere adeguatamente in terza serie”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto per il futuro?
“Sono nato a Salerno, vivo di pane e Salernitana e la risposta potrà sembrare scontata: sarebbe un sogno indossare in qualsiasi categoria la maglia granata”.
Fonte foto: Tutto Calcio Campano