Home / APPROFONDIMENTI  / VALENTINA DE RISI, UN ALLENATORE CHE SFIDA LE REGOLE NON SCRITTE DEL CALCIO

VALENTINA DE RISI, UN ALLENATORE CHE SFIDA LE REGOLE NON SCRITTE DEL CALCIO

Valentina De Risi, una gioventù trascorsa sui campi da calcio e, nella fase della maturità del suo percorso sportivo ha deciso di intraprendere una nuova sfida, questa volta, lottando, anche, contro quelli che sono i tabù che ancora resistono nel mondo del calcio.
Da ieri a Coverciano per seguire il corso da allenatore Uefa A.
Primo giorno a Coverciano com’è andato?
“Il primo giorno è stato pieno di curiosità ed emozione. Conosco bene il centro di Coverciano essendoci stata molte volte sia per corsi di aggiornamento sia per le riunioni dei rappresentanti regionali degli allenatori del calcio femminile dell’AIAC. Questa volta è stato diverso, però, perché far parte di questo corso è una sfida davvero impegnativa. Non è facile seguire otto ore di lezione al giorno, ma la qualità dei docenti rende tutto più piacevole.
Tra gli iscritti ci sono ex calciatori che hanno avuto una carriera importante?
“In verità io, al momento, credo di non conoscerne. Ma per quello che sento, sembra che qualche elemento che abbia giocato in categorie importanti dovrebbe esserci”.
Come mai questa necessità di voler intraprendere questo passo?
“Non è una necessità, ma una scelta. Con la Uefa B avrei potuto allenare tutte le categorie del calcio femminile, ma credo che un allenatore debba sempre studiare per aggiornarsi, per migliorarsi e arricchire il proprio bagaglio culturale. Questo mi ha spinto ad intraprendere questa avventura”.
In passato un’altra donna ha provato ad entrare nel mondo dei maschi, allenando in serie C, ma la sua esperienza è durata poco, come mai secondo te?
“Si, la grande Carolina Morace. Non so il perché non sia durata la sua esperienza, certo che per titoli e meriti la Morace non ha nulla da invidiare agli uomini. Forse i calciatori maschi non sono ancora pronti ad essere guidati da una donna. C’è troppa diffidenza e faticano a prenderci sul serio”.
Proverà anche lei l’avventura nel calcio maschile?
“Assolutamente no! Sono felice di occuparmi del calcio femminile e non mi sfiora nemmeno l’idea di allenare gli uomini. In realtà il mio obiettivo è di dare il mio piccolo contributo a far crescere il calcio in rosa”.
I risultati sono tangibile con la sua squadra del Sant’Egidio?
“E’ una squadra giovanissima, con qualche ragazza di esperienza. Per ora il campionato ci sta regalando una posizione in classifica inaspettata, ma meritata. Certamente paghiamo dazio contro le squadre più esperte e preparate, ma il nostro unico obiettivo e far crescere le ragazze giovani”.

alfonso.pierro@libero.it

“A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato” 
(Nelson Mandela).