Veronica Buono, un nuovo volto nel giornalismo sportivo
“La mia avventura nel mondo del giornalismo è partita quasi per gioco, è stata una sfida che ho vinto. Ero in un periodo della mia vita dove cercavo di realizzarmi professionalmente. Quasi per caso ebbi la fortuna di conoscere Gianni Cicolella, volto storico del giornalismo foggiano che ai tempi conduceva una trasmissione locale chiamata “Pane e Pallone”. Dopo avermi convinto a partecipare, nonostante non fossi abituata ad avere un pubblico al mio seguito, mi sono ritrovata addirittura a co-condurre la trasmissione al suo fianco”. Si è così presentata, dopo una piacevole intervista ai nostri microfoni, la giornalista Veronica Buono. Dopo tanto lavoro e sacrificio, attualmente Veronica si occupa di comunicazione istituzionale presso il proprio comune di residenza, mentre è in corso anche una collaborazione con Rai Sport. Inoltre, è sempre attiva nel sociale e nell’aiutare gli altri.
Ma non sempre è stato tutto semplice: “In un contesto maschilista ho dovuto lottare contro il sessismo. Questa battaglia, che ancora oggi mi vede schierata in prima linea, mi sta molto a cuore perché noi donne fatichiamo il triplo rispetto a un uomo a far emergere il nostro talento o le nostre qualità. Ho avuto momenti di sconforto proprio perché, sopratutto se siamo di bell’aspetto, passiamo per oggetto del desiderio di un uomo attratto esteticamente da noi. Sono una persona che mette sempre la mia dignità di donna prima di tutto, la carriera passa in un piano successivo. Bisogna lavorare, impegnarsi e studiare affinché qualcuno scopra il talento che ognuno di noi possiede, senza che si metta in primo piano l’aspetto esteriore rispetto a quello professionale. Ad una ragazza giovane che vuole intraprendere la mia stessa strada dico semplicemente che deve avere gli attributi, perché non è un mondo facile e cordiale con le donne. Cercheranno in ogni modo di farti fuori, quindi lo studio e la corretta informazione è fondamentale per far crollare il provincialismo e la mentalità patriarcale. Io non mi sono fatta condizionare, la mia passione è sempre stata più forte di tutto e tutti”.
Sull’intervista a Znedek Zeman: “Il mister boemo si è approcciato in maniera molto carina e dolce nei miei confronti, nonostante sia conosciuto ai più per avere un carattere introverso. Ho provato una grande emozione ad intervistarlo, perché è un mito del calcio foggiano e non solo. Sono riuscita, con l’ausilio della tecnologia, ad approcciarmi correttamente a lui: Zeman è una persona che parla tra i denti, e non sempre è facile capire bene ciò che vuole dire”.
Un ricordo su Gianni Cicolella: “Dopo le mie prime apparizioni in trasmissione, grazie alla sua lungimiranza, sono stata inondata di messaggi da parte di telespettatori che hanno apprezzato il mio lavoro. Purtroppo Gianni è venuto a mancare per un brutto male qualche anno fa, e purtroppo solo il giorno del suo funerale ebbi occasione di vedere la moglie per la seconda volta in vita mia. Lei mi disse, nonostante mi conoscesse poco, che ero entrata nelle grazie di Gianni e voleva ad ogni costo vedermi realizzata. Era un giornalista simpatico, brillante e intelligente e queste capacità, unite al grande amore verso il calcio e il giornalismo, lo hanno portato alla storia come un grande scopritore di talenti. Con il tempo non mi sono mai montata la testa, e sono rimasta la stessa Veronica che ero quando ho debuttato in televisione grazie a lui”.
Infine, l’appello di Veronica al mondo maschile: “Il classismo di molti uomini fa molto male a noi donne, e ci tengo a sottolinearlo. La dignità vale molto di più di molte altre cose, va sempre salvaguardata. L’uomo deve iniziare ad apprezzarci per le nostre competenze e la nostra qualità, non solo per l’aspetto esteriore”.