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VERSO LANCIANO-SALERNITANA: CRESCE L’ATTESA DEI TIFOSI GRANATA

A poco più di quarant’otto dal fischio di inizio del primo round dello spareggio salvezza contro il Lanciano, cresce l’attesa non solo in città. Uno scontro che vale un’intera stagione, sicuramente ben al di sotto delle più rosee aspettative degli addetti ai lavori e della tifoseria granata.

Non è ancora il momento per i processi e per la stesura del programma del nuovo campionato. Ora c’è da difendere la categoria, con le unghie, con i denti e con ogni sforzo possibile. La gente di Salerno lo sa. Non sono necessari appelli e “chiamate alle armi”: il pubblico ha sempre fatto la propria parte e, a suon di presenze sugli spalti, splendide coreografie e cori incessanti anche “oltre il novantesimo”, ha ampiamente vinto il campionato del tifo. Altro che playout!

Abbiamo raccolto gli umori e le sensazioni di alcuni tifosi granata, residenti in città ma anche di altri tifosi che vivono lontano da Salerno.

Partendo dal presupposto che questi play out sono figli della pessima gestione della società, ora è ormai inutile guardare indietro” esordisce Pasquale Ripa. “Le sensazioni sono quelle delle partite importanti dove ti giochi un’intera stagione. Una cosa è certa: io, come tutti i veri tifosi, ci saremo sempre. Salviamo la nostra Salernitana!”.

Per Gaetano “l’attesa è snervante, ma la stragrande maggioranza di noi è fiduciosa che resteremo in B”. Gli fa eco Sonia Agosto:“l’ansia sale e c’è tutta la voglia di mettere fine ad un campionato a dir poco catastrofico. Dobbiamo salvarmi sul campo e non per un eventuale ripescaggio, vista la situazione finanziaria del Lanciano”. Nelle parole di Francesca Scorziello tutto l’orgoglio di chi ha affrontato tante battaglie sempre a testa alta: “Penso che un po’ tutti siamo sommersi di ansia. Queste due partite valgono tre campionati passati in cui abbiamo affrontato ogni battaglia anche su campi di serie D ma sempre a testa alta. Queste due partite saranno la gioia o il dispiacere di un’intera città che spera dall’ultima partita contro il Como. Siamo la curva sud Siberiano, non c’è bisogno di aggiungere parole. La nostra tifoseria è invidiata da tutti, nonostante più dolori che gioie. Ma noi siamo sempre presenti, perché a Salerno viviamo di pane, amore e Salernitana! Per Salerno, per la curva sud siberiano, lottiamo e vinciamo con il cuore”.

Per Pietro Cauciello, sempre presente quest’anno anche in trasferta: “Attendo la partita con tranquillità ma, nello stesso tempo con tanta adrenalina. Sto cercando di non dare nell’occhio. Solo io so cosa ho dentro di me sperando che finisca presta sofferenza nei migliori dei modi, con la salvezza della Salernitana, perché, come ho sempre sostenuto, se la Salernitana si salverà il merito è di noi tifosi. Ed io ci credo!”. Rabbia e determinazione nelle parole di Alfonso Loffredo: “Credo che tutti i tifosi sono delusi, amareggiati e arrabbiati con la società, in primis con Lotito, per le sofferenze che ci hanno fatto patire quest’anno. Naturalmente, come alla vigilia di tutti gli eventi importanti, dobbiamo lasciare da parte tutto questo rancore e questa rabbia, perché in questo delicato momento non ha senso. Anzi dobbiamo trasformare questa rabbia in determinazione per sostenere veramente oltre il 90esimo la squadra e cercare di difendere con i denti questa categoria che per noi è un patrimonio troppo importante. Io sono fiducioso anche se credo che non sarà una passeggiata”. Apparentemente tranquillo Adriano De Falco “Per il momento poche sensazioni. Inizierò a rendermene conto quando vedrò il profilo della Majella stagliarsi all’orizzonte con i suoi 2700 metri. Allora si saprò che Lanciano è lì!”.

Anche oltre i confini di Salerno sale l’attesa per la partita di Lanciano. Vito da Zurigo sente oltre misura l’ansia per il match perché “non ho persone con cui sfogare le emozioni di questo momento. Non vedo l’ora che inizi la partita. Chi vive lontano da Salerno soffre di più!”. Carlo Colangelo, che vive in provincia di Verona, vive con tranquillità queste ore di vigilia ma ci confessa che “la paura ci sarà l’8 giugno, quando giocheremo la partita di ritorno”.

Appare invece agitato Michele Marotta che con i suoi amici della sezione di Voghera sarà presente a Lanciano:”Nonostante l’agitazione, sono fiducioso e consapevole che ce la possiamo giocare”.

Pensiero profondo di Andrea De Rosa, che vive a Bresso in provincia di Milano: “Attesa inquietante, nella quale alla speranza si somma la paura. Da un lato spero che il giorno del match arrivi presto, dall’altro che non ci fosse questo giorno, poi con l’immaginazione mi proietto al dopo partita e mi vedo allo stadio festante e penso che  finirà bene. Ma subito dopo questo pensare mi ritorna la paura e la preoccupazione, e questi pensieri si inseguono in un meccanismo routinario”.

L’ansia sale. I tifosi sono pronti. Tra poche ore la palla passerà ai giocatori. Toccherà a loro mettere fine alle sofferenze di una stagione che tutti vogliono dimenticare in fretta.

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